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di una teoria saggia, e ben ragionata, prova in modo certo, che la distanza dei ceppi deve accrescere, o diminuire, a seconda che si è vicini al Nord, o che avvicinandosi al mezzogiorno si approfitta di circostanze locali più favorevoli alla coltivazione della vite.

Il coltivatore vignajuolo deve portare la sua attenzione a distinguere anche nella sua piantagione i diversi ceppi, che dietro la loro natura, esigono diverse posizioni. «Il ceppo che matura più difficilmente è sempre quello che annuncia maggior vigore nella vegetazione: dev’essere posto nella parte meno feconda della costiera. Le specie, o varietà bianche, maturando costantemente le ultime, non occuperanno mai il basso del pendio; marcirebbero avanti di maturare. Riservate questo luogo alla specie, la quale annuncia meno forza vegetativa, a quella più raccomandabile per la qualità, che per il volume; e l’abbondanza dei frutti. Abuserà meno di ogni altra della bontà del terreno, al quale l’avrete confidata.»

Se si tagliano i talli, o le marze lungo tempo prima di servirsene, bisogna prendere tutte le precauzioni necessarie per conservarle fresche, e sane sino al momento di metterle in terra. Avendole legate in mazzo nelle due estremità con vinchi, si segnano affine di riconoscere, allorchè sarà tempo, i ceppi di differente qualità, e si mettono dritte nella sabbia di una cantina un poco umida, in modo di non lasciar passare, che due o tre nodi dalla parte superiore. È arrivato il momento di piantare? Si può farlo secondo la natura del suolo in tre differenti maniere. Quando il terreno presenta alla sua