Pagina:Commedie di Aristofane (Romagnoli) I.djvu/280


I CAVALIERI 169




salsicciaio

E mica
mi ci lasciavo prendere! Se mai, còlto sul fatto,
stringevo fra le chiappe quanto avevo sottratto,
e negavo, attestando gli Dei. Poi che mi scòrse
far questo, un oratore ebbe a dir: « Senza forse
questo ragazzo il popolo dirigerà! »

servo a

Ci diede!
Ma donde quel prognostico traeva, ben si vede!
Rubavi, spergiuravi, e il cui stringea la ciccia!

paflagone

Farò la tracotanza tua cessare alla spiccia:
anzi quella d’entrambi! Gagliardo, veemente
io soffio adesso, e pelago sconvolgo e continente!

salsicciaio

Raccolte le salsicce, ai marosi ed ai venti
m’abbandono, e ti mando mille e mille accidenti.

servo a

Ed io, ch’acqua non faccia, guarderò la sentina!
Gli si avvicina e rimane in sconcio atteggiamento.