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C ANTO V. C3, Sì che, pentendo e perdonando, fuora Di vita uscimmo, a Dio pacificati, Che del disio di se veder ne accora. —. Ed io: — Perchè ne’ vostri visi guati. Non riconosco alcun. Ma, se a voi piace Cosa ch’io possa, spiriti bennati,. Voi dite, ed io farò; per quella pace Che, dietro a* piedi di sì fatta guida, Di mondo in mondo cercar mi si face. —. E uno incominciò: — Ciascun si fida Del beneficio tuo, senza giurarlo, Purché ’1 voler non-possa non ricida.. Ond’io, che solo innanzi agli altri parlo. Ti prego, se mai vedi quel paese Che siede tra Romagna e quel di Carlo,. Che tu mi sie de’ tuoi prieghi cortese In Fano, sì che ben per me s’adori, Perch’i’ possa purgar le grm’i offese.. Quindi fu’ io: ma li profondi fori Ond’usci ’1 sangue in sul quale io sedea, Fatt* mi furo in grembo agli Antenori,. {D Pentendo: pcnlcndoà. — Per- 21. (L) Adori: ori. — Offese: colpe donando la morie daiaci.— Sé: Lui. mie. (SD Pcìiieudo. Peniere per pen- (SL) Adori. Som.: / qenllll odotirsi nel XXV il Inf. (itn. 40). ravano a Oriente. Sacclieili: Adorava (h) Accora. Con.: Il sommo de- dinnanzi a S. Giovanni. — Offese, siderio di cia<ìcuna cosa e primo Purg., XXVI. Ed ù del linguaggio dalla natura dato è di ritornare al sacro suo principio: e, perocché Iddio è 25. (L) 0/</rtrfi: della Marca. — Fori.’ principio delle nostre anime... essa lerite. — lo anima. — Antenori: in anima nainralmenie desidera lor- quel di Padova fondata da Antenore. nare a quello. (SL) Fori. Aji., X: Hasia... lae. (L) Perchè: per quanto. vurn perforai ingueìi. — Sul. ALn., X:. (L) /^er... Lo promcllo in nome Una eademque via sanquisque anidel cielo e di Dio — Guida: Virftilio. musque sequunUir. - Vndantiqueani. (L) incida: purché tu possa mam diffundit in arma cruore. - Le tornare a presare. ombre Virgilio dice esanqui. — Se(SL).Vo;i-y(),v,«fl. Alberlano, I, 45: dea Dello starsi in genere, è degli La non-giustizia. Cosi noncuranza, aurei Latini. /i:n., VI delle coloml)e: Ma lo quasi starei per la vecchiaie- Venere volantes, Et viridi sedere zione del latinismo scolastico non solo. ~ Antenori. Ini’., XXXII. t. 50. posse, che è conforme al velie (Par, ALn., I - Comenlo inedito della LauIV.i. 9i,eairf.ssÉ!(Paf.,UI,t. 27). Aug: renziana (PI 90, Gad sup cod. 30): Amitiat. posse cum vc/it. Som.: Pro M. Jacopo del Cassero, di Fano, il suo posse. - Anselmo: Peccare est quale fu eletto podestà di Bologna, potius non posse quarn posse. E oUre al tempo di’ essi lìoloqnesi avevano all’essere forma non inusitata toglie briga col marchese Azzo terzo da Este, l’ambiguità di quel possa che pare ed elessero esso M. Jacopo, sapendo verbo e dipendere dal purché. lui essere inimico del detto marchese.. (L) Paese: la Marca. — Ca»’/o II // guai marchese il fece tagliare a di Napoli. pezzi, sapendo che al tempo delta