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02 PURGATORIO li. E il mio maestro: — Voi potete andarne, E ritrarre a color che vi mandaro. Che il corpo di costui è vera carne.. Se per veder la sua ombra restaro, Com’io avviso; assai è lor risposto. Facciangli onore; ed esser può lor caro. —. Vapori accesi non vid’io si tosto Di prima notte mai fender sereno, Né, Sol calando, nuvole d’agosto,. Che color non tornasser suso in meno: E giunti là, con gli altri a noi diér volta. Come schiera che corre senza freno.. — Questa gente che preme a noi, è molta: E vcngonti a pregar (disse il Poeta); Però pur va, ed in andando ascolta. —. — anima che vai, per esser lieta, Con quelle membra con le quai nascesti (Venian gridando), un poco il passo queta.. Guarda s’alcun di noi unque vedesti, Si che di lui, di là, novella porti. Deh perchè vai? deh perchè non t’arresti?. Noi fummo già tutti per forza morti, E peccatori infino all’ultim’ora: Quivi lume del Ciel ne fece accorti, ^ì.(ì^ Ritrarre: ó’re.. dello calore. Isai., LX,8: Qui suiti (SL) Iliirarre. Inf, 11, t. 2, - Di- isti, qui ni nubes volani? no, ì: liiirarre sua ambasciata. (F) Vapori. Aristotele (Mcleor.) (F) Carne. Som.: Corpus car- distingue i vapori che, dalla terra neum et terrenum. • Dell’umana na- salili nella seconda regione dell’atura è proprio avere vero corpo. ria, ivi gelano; altri si risolvono in iì (L) Caro: pregherà per loro, vento, altri s’alzano al cerchio del dirà di loro. fuoco e nel movimento s’accendono.

(L) Vapori: lampi fendere il se- M. <L) Meno tempo,

reno o la nuvola estiva. CSD Volta, a invocare la pre(SL) Vapori Georg., I: Saepe ghiera d’un vivo. — /-"reno. Stai. IV: etìom stellas, vento impendente, vi- E/frenae... Lt/nces. debis Praecipiles coelo labh, noclis- 15. (L) Preme con calca frettolosa. que per umbram Flammarum lon-. (SD Preme. Nel senso del virgigos a w.rgo albescere tractus — Fen- liano: Spumantis apri cursum eiadere. JEn., XII: Aurus... secai. — Nu- more premeniem {ALiì.,). Di nave che vo/ff. iè vapori accesi fendon si lo- segue dapi)resso aitra nave: ^os/^o sto le nuvole eslive sul calar del sole, premit (iEii., V ); altrove: Premit quando! lampi son più sensibili e aqmine turba (XI); Urgeri volùspessi. I/Ottimo intende che le nu- crurn... ad lìiora nubem (Vii). vole fendono il sereno: Le nuvole 17. (L) Unque: mai. — Di là: nel die per la calura dell’aere discen- mondo. dono alla terra quasi cacciate dal 18. (SD Ultima. Bue, vili: Exirema.moriens,.. altoquor hora.