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28 PURGATORIO CATONE. — CASELLA. Quis te, magne Calo, tacitum... relinquat-? A queste parole di Vir- gilio (l) corrispondono quelle del Convìvio di Dante: sacratissimo petto (2) di Catone, chi presumerà di te parlare? Certo maggior- mente parlare di te non si può , che tacere ^ e seguitare Jeronimo , quando nel proemio della Bibbia, là dove di Paolo tocca, dice che maglio è tacere che poco dire. Così quel santo che in carne fu visita- tore del secolo immortale (3), ò da Dante, per amore d'una citazione, messo accanto a Catone. Lucano di lui: Ecce parens vetus patriae (4), dignissimus aris , Roma, tuis; per quem numquam jurare pud^bit ^ Et quenij si stetcris unquam cervice soluta, Tunc olim factura deum (5). Con questo passo e con aliri spiegasi, se non si scusa, il concetto di Dante che dà luogo tale al suicida nemico di Cesare (6). Spiegano a qualche modo il suo concetto le parole di Sallu-lìo, così tradotte da un del trecento: Catone e Cesare j gentilezza^ timpo, bel parlare eb- bono quasi egualmente.^ Catone, simbolo della virtù, dice Pietro, e dell'onestà. Lo pone in principio del l'urgaiorio, accennando al virgiliano: Secretosque pios, his dantem jura Catonem (7). Lucano: Nam cui crediderim Superos arcana daturos... magis , quam sancto, vera , Catoni? (8) Seneca a Lucilio, Catonem certius excmplar viri sapientis nobis Deos dedisse, (9). Un comenio inedito nella Laurenziana (IO) dice : Tutta questa Can- tica è costrutta in costumi; e p'-rò parla qui di Catone come d'uomo costumato e virtuoso, perocché Cato fu padre di costunii , e massima- mente delie virtù cardinali. Queste smodate lodi della virtù di Catone danno a conoscere l'opinione del tempo , e dichiarano l'idea del Poeta. Nel Convivio egli dice: nullo uomo terreno piit degno di se- gtiitare Iddio, di lui. Dante non loda il suicidio, ma qui non lo condanna, ed é male; né Catone, morto, poteva giovare alla libertà, quanto avrebbe, vivo. Qui (1) Mn., VL (5) Phars., IX. (2) Pupg , I, terz. 27 : santo pel- (6) VctU le osservazioni nostre al \q. ^(1., Il: Juvenes, fortissima fru- Canto XIII di'Il' Inferno. slra Pectora. - Som., \, 2, 102: // (7) ìEu., Vili. prttn signifìrava la sapienza, siccome (8) Ph;irs , IX. difesa dei cuore. (9) Di Catone vedi Agostino (De (3) li.f, II. Civ. Dei, I, 23). (4) Purg., I: Degno di tanta rive- (10) Plut. XC della Gaddiana «up. rema in vinta j Che più non dee apa- cod. ila. drc alcun figliuolo.