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LM ^uovo amorl:. sé alcuna cura di fuori, divenuto quasi una cosa sai valica a riguardare... Ma le lagrime dell'amore dal pensier della patria non lo distoglievano: ch'anzi l'un dolore roU'altro accoppiando, e i propri danni e que' della patria lamentava. E della morte di Beatrice diceva, Quomodo sedei sola civìtas p^e^« pò- pillo? Facta est vidua Domina fjentium; poi queste me- desime parole scriveva ai principi della terra, ragionando loro della sua desolata città. Con le medesime voci piangeva e una donna e la patria ; dell'un dolore e dell' altro eragli interpete Geremia. Basterebbe questo a comprovare , che amore, politica, religione, dottrina, erano in lui un si tutto; e che da questa complicata unità risultava e la straordina- rietà e la stranezza dello scrittore e dell'uomo. La ietterà ai principi s' è pierduta. Gioverebbe vedere con quali parole parlasse ai grandi della terra questo gio- vane di vensei anni : e di lì conosceremmo chiare le opi- nioni di Dante guelfo innanzi che gliele mutasse in parte l'amaritudine dell'esilio. Da questa lettera forse rileveremmo che, siccome pretto Ghibellino e' non fu nic^i, ma il ghibel- linesimo a certe sue proprie norme attemperava, così non fu mai Guelfo pretto ; che sotto i nomi di militi e di po- polo, <!' imperatore e di papa, e più cose e diverse com- prendeva egli che i più de' compagni suoi non facessero. Non accettabili a noi certamente vedremmo essere in lui le opinioni guelfe , come né accettabili le ghibelline : ma vedremmo, cred' io, che, sicrome dopo il mille trecento e' non intendeva dare troppo ali" impero, troppo detrarre alla Chiesa ed al p polo; così avanti il mille trecento e' non intendeva né distruggere il muro che divideva i nobili dalla plebe , né congiungere le chiavi d' ItcUia alle chiavi del cielo, e fare un fascio della lancia e del pastorale. Mostrarsi in tutto uomo di parte non poteva l'Allighieri: ma pure a una parte attenersi gli era quasi forza in que' tempi; a quella che meno infedelmente rispondesse alle sue dottrine, a suoi desiderii , alle sue passioni. Dico passioni^ poiché l'AUighiFri era uomo anch' egli: e cercare in lui il cheru- bino della giustizia divina, l'interprete delle dottrine del Lafayette e del Desmoulins, gli è un falsare i tempi, uno sconoscere gli uomini. Certo che vile non doveva essere la lettera di cui parliamo : e dalle prime parole vediamo as- sai che lieta non era. Anco il Petrarca di poco più che vens )' anni intuonava Italia mia ; e parlava delle piaghe mortali della sua pa- tria e s'accorgeva già di parlare indarno; e delle straniere spade notava V infamia : e non i principi della terra ma il re del cielo invocava. Ecco due grandi poeti nell' età delle