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NUOVO AMORE. LV di tentazione egli chiania il solletico del nuovo attetto ; e gli occhi suoi condanna per penitenza a più abbondanti la- grime, e a non più mirare bellezza di donna. La religione era allora così profonda negli an'mi , che religioso colore prendevano le passioni più terrene, religiosa fòrza gli odii stessi, la libertà religioso linguaggio. Ora che la religione è a' mondani fatta spettacolo o maschera, spettacolo o ma- schera son fatti insieme e 1' amore di donna e l'amore di patria, e molte delle umane virtù. Pro anazione era quella; ma dimostrava fede ancor viva alle verità profanate. E osservate come a ravvedersi del novello ajnore p'ii fo^^se cagione una fatiia^ia nella quah^ Beatrice gii a}>parve viva, e nell'età giovanetta ch'egli in prima la vide, e de'medes mi panni vestita. Cotesta apparizione hHStereb1)e sola a mostrare non simbolico ma reale essere stato 1' amore di cui ragio- nia;no; ed è come ora lo chiamano , fenomeno psicologico da meditare. Perchè le impressioni deU'a'iiore infantile so- gliono agli uomini tutti (anche l'amo e cessato, e spentane fin la memoria) ritornare, non foss'alrro, ne'sogni; e Ja donna che prima f)iacque, sotto varie spoglie e in diversi moti at- teggiata si presenta a!!' animo sradico e dei piaceri e dei dolori, e al piacere e al dolore lo rinnovella. Or questo pensare che fa l'amante la donna sua non già nella grande bellezza ma tanciuUetta, e questo sentirsene tanto proronda- mente commosso, è fatto che importa non meno alla scienza del pensiero che alia scien/.a del cuore. Anco al Petrarca men vivamente però, vale a dire raen poeticamente, simile avventura seguiva: che, morta Laura, altra donna minacciava di fargli per un'altra quindicina d'anni il medesimo giuoco. E egli allora scrisse la canzone: Amor , se vuoi... ; dove l'eleganza è tanto squisita e i con- cetti fon sì lungo amore accarezzati , che ben dimostrano quanto delle tentazioni di Dante quelle del Petrarca fos- sero men gagliarde. In questa avventura agli amori del Petrarca quelli dell' AUighieri somigliano, in altra somi- gliano a quelli del Tas.-o; che ambedue sotto il velo d'al- tro alletto coprivano il verace ; o 'l nome della vera amata volevano a tutti nascoso; ma il Ta-so per salvare la fama d'una duchessa. Dante per giovanile verecondia, o per fine a noi sconosciuto, e, certo, meno ducale di quello dei Tasso. Pochi giorni durò la febbre amorosa a turl)argli l'ima- gine della morta donna: e rivennero poscia le tristezze di prima. Delle quali il Boccaccio: « In tante lagrime ri- mase, che molti de' suoi più congiunti e parenti ed amici ninna fine a quelle credettero altro che solamente la mone... Egli era già, sì per lo lagrimare e sì per lo non avere di