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tlV Nuovo AMORE. Poeta. Egli narra come il sentirsi, il temersi infedele alla morta donna, gli paresse orribile cosa. « Vidi che una gen- til donna, giovane e bella molto, da una finestra mi guar- dava... sentii li miei occhi cominciare a voler piangere.. Mi partii dagli occhi di questa gentile... e proposi di dire un sonetto nel quale io parlassi a lei... Là dovunque questa donna mi vedea, si facea d'una vista pietosa, e d'un color pallido, quasi come d'amore... mi venne volontà di dire an- che parole, parlando a lei; e dissi: Colo7^ d'amore, e di pietà sembianti... » Recati i versi, soggiunge: « Questo sonetto è chiaro; e però non si divide. » Perchè gli altri sonetti e canzoni e' si prende la cura di dividere in due , tre , quattro parti , come fanno i sacri oratori le prediche, e di mostrar l'ossa- tura del gracile componimento, e di smidollarne i sensi na- scosti. Uso che oggidì pare, e non immeritamente, pedan- tesco: ma che pure prova com'egli solesse i voli della fan- tasia colle norme del raziocinio misurare, e voler ch'altri de' suoi accorgimenti s' avvegga. Della qual cura parecchi sono, e non sempre poetici, nella Commedia gli esempi. Da questo difetto i moderni si sono con tanta felicità liberati, che non solo disdegnano far parere che nelle opere dell' ima- ginazione il raziocinio abbia parte, ma non ne manca a cui non parrebbe essere poeti se , usando la facoltà del dire , non buttassero via, come arnese incomodo, la facoltà del pensare. Torniamo al novello amore di Dante , che gli è consola- zione insieme e rimorso. Quel cercar di vedere la donna cara, e maledire gli occhi suoi che in essa si pascono : quel voler piangere la Beata estinta, pur sospirando alla viva, e fremere quasi di non poter piangere, e far suo dovere del lutto, e guardar con terrore la speranza; questa vitto- ria delle memorie sul senso, d' un'idea sugli aftetti ; questa morta rivale della viva; questa pietà che concilia l'amore; questo lutto mezzano all'infedeltà; questa tomba che s'in- terpone, quasi anatema, fra due cuori desiderosi; questa leggiadra giovanotta che impallidisce al pianto di lui, che sparge forse in segreto lagrime più cocenti ; questo amore insomma del quale la donna è manifestatrice e quasi isti- gatrice, senza punto perdere della sua dignità ; non vi par egli cosa che valga per cinquanta sonetti di Francesco Pe- trarca ? Solo colui che in sua vita sperimentò alcuna cosa di simile, può sentire quanta poesia si nasconda in questa particella della vita di Dante, può conoscere come in questa battaglia amoro5<a sia rivelato al cuore dell'uomo un de'suoi più cari seg]'eti e tremendi. Nell'amore ammettendo gli scrupoli della pietà, col nome