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CANTO XXXII. SII 11. E come a gracidar si sta la rana Col muso fuor dell' acqua, quando sogna Di spigolar sovente la villana; 12. Livide, insin là dove appar vergogna, Eran 1' ombre dolenti, nella ghiaccia, Mettendo i denti in nota di cicogn-a. 13. Ognuna in giù tenea vòlta la faccia : Ì)a bocca il freddo, e dagli occhi '1 cuor tristo, Tra lor, testimonianza si procaccia. 14. Quand' io ebbi d' intorno alquanto visto, Yolsimi a piedi ; e vidi due sì stretti, Che '1 pel del capo aveano insieme misto. 15. — Ditemi, voi che sì stringete i petti (Diss' io), chi siete ? — E quei piegar li colli ; E, poi eh' ebber li visi a me eretti, 16. Gli occhi lor, eh' eran pria pur dentro molli. Gocciar su per le labbra : e il gelo strinse . Le lagrime tra essi, e riserrolli. 17. Con legno legno spranga mai non cinse Forte così. Ond' ci, come duo becchi, Cozzaro insieme : tanta ira gli vinse. è il più debole, il ghiaccio si sarebbe tenitoro ha ìin fiume chiamato Bisen- screpolato. zio: li quali inneme mollimmi tra- (SL) Orlo. Georg,, IH: Undaque dimenìi s'usarono, e Vuno uccise con jam tergo ferratus sustinet orbet. tradin.enlo V altro {,\non.) l conti 11. (L). Quando di state. —Sogna Alberti, non so quaii . combatterono quel che fa il di. co' Guelfi di Firenze contr'Arezzo nel 12. (L) Là: gli occhi. 1283 Vili , VII. 120. (SL)G/uacda. Femminino in Se- 15. (SD Erelli. Per guardare il raintendi ; come a' Latini e a Fran- Poeta forz'è che torcano il collo da cesi.— Cicopna. Ov.,Met.,Vl: Gre- banda. pitante ciconia rostro. Bocc: SentìH 16. (L) Pur: sol. — fìiserro^t.-con- pianto e il tremilo che Rinaldo face- giunse più forte. va, il quale pareva diventato una ci- (SL) Gocciar: lagrime di dolore cogna. e vergogna. — [Stringe. Nota come (F) Fcr^o^na. Gli occhi , dice quello sfrtTjp'eredàevidenza: né meno Aristotele sede della vergogna. Petr.: evidente è in quel verso del iMasche- Vergogna con man dagli occhi foiba, ronl: Da l'elemento usato Delmo il 13. (L) Bacca..: co\ tnmiio de'denti pesce, e sotto Valla arena Sepolto, in attestano il freddo; coll'abbassar degli pietra rigida si strin'^e ] occhi piangenti, il dolore. 17. (L) Spranoa. Chso retto. (SL) Giii. Per non essere conosciuti (SL) Ira Petr : Alesiandro Vira e perclié raggomitolati dal freddo. tinse. Anche nel Petrarca inversione 14. (SL) Misto. I conti Alessandro ambigua rome nel primo verso di e Napoleone, figli prepotenti e avidi questa terzina. al conte Alberto dì Magnana.wei cui