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CANTO XXVIII. o35 QuesV è la forma del divino giudizio che, secondo che un fece, pa- tisca (i). Nel giudizio che giudicherete sarete giudicati; e (on la mi- sura che misurerete, misurati anche voi (2). La norma del taglione era più materialmente adattata nella legge vecchia: vita per vita, oc- chio per occhio (3). Noq però sì che a certa proporzione spirituale non siavesse riguardo; siccome quando è ordinalo che quattro pecore siano rese per una rubata, e per un bove cinque bovi (4), perchè il furto m.iggiore, avendo maggior tentazione dall' un iato, e dall'altro mag- giori ostacoli, i quali sono altrettanti avvisi della coscienza, merita maggiore pena. Ala nella legge crisi lana il contrappasso è più spiri- tual cosa del taglione; e Tommaso distingue la giustizia commutativa che comporta certa parità, dalla distributiva in cui s'ha più l'occhio alla proporzione (3). Di qui l'alta sentenza che nobilita e tempera la legge umana, e dimostra quanl' ella sia da sé insufficiente, senza le norme dell'intima coscienza: Le circostanze variano in modo incom- putabile la varietà del peccato e fanno maggiore il minore j e a vi- cenda (6!. Anche Isidoro (7) nota l'affinità tra le idee di scisma e scissura; e lo scindere delle vesti in antico era simbolo appunto di scisma (8^ E la spada con cui Dante divide coloro che dividono uomini e popoli ac- cenna tra le altre imagini a quella dell'Apostolo: Percuotendo la co- scienza de' fratelli inferma, peccate contro Cristo (9), Arma, et gladii in via perversi (10). Lingua eorum gladius acutus (il). Qui transgre- ditur a justitia ad peccatum. Deus paravit eum ad romphaeam (12). Daniele: L'angelo del Signore.... scinderà te per mezzo.... Rimane l'Angelo del Signore avente una spada da tagliarti a mezzo (13), Eze- chiele : Manderò saette di fame pessime contro loro;.... e bestie pes- sime infino allo struggimento. E pestilenze e sangue passeranno per te ; e menerò sopra te la spada (14). Secondo la misura del misfatto sarà altresì il modo delle piaghe (i^). Cos'i Dante fa questi dannati più o meno spaccati o recisi o monchi, secondo che più o meno fecero essi della concordia strazio. Maometto è rotto dal capo al sedere, come botte a cui manca doga o fondo, e . mostra le interiora e se le squarcia, perch' egli divise il corpo morale e politico della nazione sua con indigeste dottrine convertile in ma- teria di corruzione. 1 lacerati se ne vanno dolorando, e per via le fe- rite gli si richiudono , per essere di nuovo al medesimo pas>o dalla spada del diavolo riaperte: che rammenta quel di Virgilio (16): Im- mortale jecur iundens, foecundaque poenis Yiscera.... nec fibris re- quics daiur ulta renatis. I proverbi! (17): Sex sunt quae odit Dominus, et septimum detestatur anima ejus. Octilos sublimes, linguani mendacem, manus effundentes innoxium sanguinem, cor machinans cogitationes pessimas, pedes ve- loces ad eurrendum in malum, proferentem mendacia, testem fallacem, (\) Som., 2,*2, 61. (12)Eccl., XXVI, 27. - S. Ilier.: Qui (2) Mallh., VII, 2. , rixam et discordiam ex fraterno corde (3) Exod., XXI, 23, 24, provoct, sanguinem elicit. Bolland , I, (4} Exod., XXII, \. 86: Il demonio è veduto in strieta Torn- io) Som.,.2, 2,61. phaca. (6) Som , 2, 2. 39. (13) XIII, 55, 59. (7) Vili. (i4)V, 16, 17 Ecco adombrali i Canti (8) Som., 4, 2, 102. XII, XJII, XIV, XV, XXX. (9) Ad Cor., I, Vin, 12. , (ìb) Deut., XXV, 2. (10) Prov., XXII. 6. (16) ^.n., VI. (H) Piai., LVI, 4. (17) Vi, 46-19. ^