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236 INFERNO a Lui che solo conosce i cuori de' figliuoli degli uomini. Poi, del duello, 1' Aquìnale : La imde'iima ragione pare che sia da farsi della legge de^ duelli ; senonchè più s^ accosta al comune modo del gettare le sorti, in quanto non s'aspetta ivi l'effetto miracoloso, se non forse quando i campioni son troppo inuguali di valore e d'arte (1). Le tradizioni che rìemhiono questo Canto son tolte dagli scrittori più famiyrliari al Poeta: di Manto da Virgilio , di Tiresia da Ovidio, di Aniìarao da Stazio, da Lucano d' Arrunie. Da Manto prende oppor- tunità a narrare le origini di Mantova, patria del suo maestro, della quale in Virgilio sono si pietose e si belle e sì dotte parole. Pietose laddove compiange : Mantua vae miserae inimium vicina Cremonae ! (2), laddove accenna, con liberta notabile il Poeta devoto d'Augusto, al commiismo imperiale, esercitato sopra i terreni di quel paese distri- buiti ai soldati, cosi com^^TNapoleone distribuiva i ducati: Impius haec tam eulta novalia miles habcbit? Barbarus has scgetes? (3). Belle lad- dove come pittore disegna la giacitura dei paese : Qua se subducere colles Incipiiint, mollique jugum demitiere clivo, Usque ad aquam, et veteris jam fracta cacumina fagi (4); e Hic vii idi s tenera praetexit arundine,ripas Mnicius Co). Belle insieme e pietose laddove, nella coscienza d' una gloria pura acquistata con istudii profondi non meno che amorosi, e con le faticose prove della bellezza, egli fa del suo nome tributo alla patria: Primus Idumaeas referam libi ^ Mantua, Palmas (6», che sta in armonia con quegli altri di più ampio amore all' Italia tutta: Tibi res antìquae laudis et artis Ingredior , sanctos ausus recludere fontcs. Ascraeumque cerno romana per oppida Car- men »7). Dotte parole laddove di Manto\a sua cantale origini etrusclic e insieme la costituzione civile con precisione degna del trattato d' A- rislotele sulle repubbliche, la quale non poteva non essere frutto di studii sopra l'antichità diligenti: F^tidicae Manlus et Tusci filius amnis. Qui muros matrìsquc dedit libi. Mantua nomen. Mantua dives aviSj sed non genus 07nnibus unum: Gens UH triplex , populi sub gente qualerni ; Ipsa caput populis : Tusco de sanguine vires (8). Così l' Allighieri , che teneva sé discendente dal sangue romano, e per le antiche origini di Firenze e per 1' origine della famiglia sua propria, ed aveva affinità con la gente di Val di Pado '9), si sentiva compatriota al poeta romano che nacque in città ctrusca, lungo il lìumo che cade in Po. Del fiume Tiberino dal qunl Manto ebbe Ocno, il fon- datore di Mantova (il cui nomo si^mifìcMnie in 'r^reco tardità g inerzia, accenna forse al tardis fìexlbus del Mincio) : di Tiberino conservansi In Romagna tuttavia tradizioni popolari ; e del liunie Tiberino se ne fa un re Tiberino, per rammentare il re che diede il suo nome al Te- vere, prima nominato altrimenti dO) : e chi sa chela congiunzione del Tevere, fiume etrusco, con !a fondatrice di Mantova, non accenni al- l' etrusca origine della clilà ? Nell'origine di Mantova Dante si com- piace cosi a lungo non solamente per venerazione a Virgilio, ma si ancora perchè nelle origini prime delle città e degli Stati, la storia e la poesia e la religione ammiransi in modi arcani conciunte. Le fon- dazioni de' paesi ebbero in tutti i luoghi e tempi auspizii religiosi o di tradizioni vere, e di veri presentimenti e vaticlnii, o almeno di sa- (I) Som., 2, 5, 95. (7) Georg., IL Sempre una tinta re- (2; Bue, IX. ligiosa, anche senza saperselo: i fonti (3) Bue., L sanlif te palme iJumee. ' (4) Bue., IX. ' ii)A<:tt.,\. (5) Bue., VII. (9) IiJf., XV, Par., XV. (6) Georg., III. (10) .En., Vili.