Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/355

CANTO XIX. 219 29. Nuovo JasoQ sarà, di cui si legge Ne' Maccabei. E come a quel fu molle Suo re, così fia lui chi Francia regge. — 30. Io non so s'i' mi fui qui troppo folle, Ch'i' pur risposi lui a questo metro: — Deh or mi di': quanto tesoro volle 31. Nostro Signore in prima da San Pietro, Che ponesse le chiavi in sua balìa? Certo, non chiese se non « Viemmi dietro. » 32. Né Pier né gli altri chiesero a Mattia Oro argento, quando fu sortito Nel luogo che perde l'anima ria. 33i Però ti sta; che tu se* ben punito. E guarda ben la mal tolta moneta. Ch'esser ti fece centra Carlo ardito. 34. E se non fosse che ancor lo mi vieta La reverenzia delle somme chiavi Che tu tenesti nella vita lieta. 29. (L) Molle : facile. —Lui : a lui. (SL) Si legge. E modo del No- vellino e di tanti altri. — Molle. Ma., VII : Mollius , et solito matrum de more locuta est. (F) Jason. Sommo sacerdote per favore d'Antioco usurpatore; il quale avuto il censo promesso da Giasone in mercede, gli vendè 11 sa- cerdozio. Machab, II, IV, 8 : Ambie- bat Jason... summum saeerdotium... promiitens ei... talenta.... ex reddi- tibui. Simil patto dicono facesse Cle- mente a Filippo: favorisse 1' elezion sua, ed egli trasferirebbe in Avi- gnone la sede. 30. (L) Folle a contendere seco. — ila : a lui. (SL) Metro. Più sotto (terz. 40): Cantava colai note. — Di\ Novelli- no, LX : Rispose , or mi dV, conte , perdeì'ò io ? (F) Tesoro. Nel vangelo è ogni prezzo an'-he piccolo. 31. (F) Chiavi. Matth., XVl, 19: .1 te darò le chiavi del regno de^ cieli. 32. (L) Altri apostoli. 3/ai/ta, elet- to Invece di Giuda. (F) Mattia. Act., t, 26 : Ceeidit sors super Mathiam. Cita nella Mo- narchia questo passo. — Oro. Act , HI, 6 : Oro e argento non ho. 33. (L) Sia costi. — Ben. Ironia. ■(SL) Guarda. Act., Vili, 20: Pecunia tua tecum sit in perditio^ nem. Ora che tu pure se' in borsa , custodisci il mal tolto danaro, avuto da Procida per far contro all'angioi- no (ond' e' scrisse lettera a' congiu- rati con Procida, ma non la bollò con bollo papale) ; o piuttosto il da- naro che tu accumulasti onde ti ven- ne baldanza di volerti imparentare, per via d' un nipote , con la casa d' Angló ; e , rifiutato , le diventasti nemico, lo stringesti a rinunziare la dignità senatoria di Roma , il vica- riato di Toscana. Nicolò III ingrandi i suoi congiunti, si fece da Hodolfo imperatore donare la Romagna e Bo- logna. Voleva fare due regni, Tosca- na e Lombardia, per donarli a due suoi nipoti. Per lo riduto di Carlo d'Angiò , il qual disse non volersi imparentar con un prete, assentì con iscritto a' diritti di Costanza d' Ara- gona sul regno di Sicilia. - Costan- zo: Re Carlo aveva alienato da sé V animo del papa, schifando di ap- parentarsi con lui.... Procida trovò il papa dispostissimo d'entrare a fa- vorire V impresa. 34. (L) Chiavi di Pietro.