Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/329

CANTO XVJI. 193 4. La faccia sua era faccia d'uom giusto, Tanto benigna avea di faor la pelle; E d'un serpente tutto l'altro fusto. 5. Due branche avea, pilose infia l'ascelle; Lo dosso e '1 petto e ambedue le coste Dipinte avea di nodi e di rotelle. 6. Con più color* sommesse e soprapposte Non fèr' ma' in drappo Tartari né Turchi, Né fur tal tele per x\ragne imposte. 7. Come talvolta stanno a riva i burchi, Che parte sono in acqua, e parte in terra; E come, là tra li Tedeschi lurchi, soglie d' Inferno Gerìone. Forma tricorporis umbrae, (Mn , VI). Dime che tra' violenti in altrui pone i C^a- taurl , tra' suicidi le Arpie, e quasi passaggio dall' alto Inferno a Dite, Fl»^giàs; dagli eretici ai violenti, il Minotauro; da' violenti a' frodolenli colloca Gerione ; sia perchè quel triplice corpo simboleggi le forme varie della frode; sia perchè vinto Gerione, Ercole venne in Italia (iEn., Vili ) e fu annoverato tra I padri dell' Italica civiltà ; e siccom' Ercole è simbolo della forza, cosi l'altro vien posto imagin^ della frode. Pie- tro, nel triplice corpo, intende i tre modi di frodare: in parole, come adulatori, mezzani, seminatori di scisma e di scandalo; in cosh. come falsificatori, simoniaci ipocriti , ma- ghi ; in opere, come barattieri, ladri, traditori: e questa di-^tinzione corri- sponde con qut^lla che è nt-lla Som ma tra dolo ^- foie. L' Ottimo dice che i tre Curpi di Gerione erano tre fratelli, che l'uno lusingava, |' altro rapiva, il terzo feriva ; e ciò rispon- de alla faccia benigna, al busto ser- pentino, alla coda velenosa Dmte non gli dà tre corpi Hir. Garm. , IV, 9 : Astrae fraudi^, pen'hè l'ava- rizia è frodolenla; e la frode è qua- si sempre tinta rii cupidità. 4. (Lt Alt o: il res'ante ("^Lt Giu<lo. Ariosto della frode (XIV , 87) , sf'mpre con meno parsi- m-inia >1p| N -stro e quasi scolaro che maPstrevolm>^ntP aniplifl'^a: Ai'ea: piacevol viso, abito onesto. Un umil volger d'occhi, un andar grave. Un Dante. Inferno, parlar sì benigno e ut modesto. Che pirea Gabriel che dicesue : Aoe Era bruiti e deior'uein tufto il resto — Pelle. Har Eoist. t 16 : Introrsum tur peni, tpecionim pelle di^corà. • F) Serpente. G^n. , III , I : Il sentente piii astuto di tutti gli ani- m'di nella terra. La frodf ispira sul primo fiducia, ha forma di giustizia; poi viene agi' inganni, fusto di ser- pe ; vibra in ultimo il colpo: n^lla coda il veleno; e ha coda aguzza, perchè acuto al mal^ è 11 frodolento, ha branche pelose, perchè cosa be- stiale è la frode; i nodi figurano gl'intrighi; le rotelle, i raggiri. 5. (L) Infin le: alle. (SL) Pilone. Anfo in pi-osa. — Infin Purgaiorio, XXXI l : In^in le jnanle. — Nodi Virgilio pone nel suo Inferii,, -'oloro quibu^ .. fraus innexn clienti Orazio d'un leguleio: Cicu'ae N>i-i(tsitahulni centu II (Sat., II, 3; — Ro'elle A-i«.s : D^itrier.,. tutto spargo di macchie e di rotelle. 6. (Li l'upoite : su telaio. (SD Ara'jne Ov. M-t , VI , e Purg. , XII Bnn torna 1' imaglne delle tele a significare i tramati in- ganni , le ordite insidie , le tessute frodi E ben tornano le sommesse , il fondtj, e le sovrapposte, il ricamo a denotare la doppiezza del frodo- lento. 7. {L)Ln*-chi: divoratori Immondi. (SL' Lurchi Tacito dice l Ger- mani deiiti sonino ciboqne In la- tino lurcanes vale yhtoHuni Dante accenna fors'anco al cento Tedeschi, i quali mandati da Manfredi a soc- 13