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CANTO XII. 133 I TIRANNI. Non paia strano che nell' entrare alla pena de' violenti il Poeta esclami : Oh cieca cupidigia, oh ira folle ! L' Apostolo chiama radice di tulli i mali la cupidità, cioè la volontà disordinala di cosa qual- siasi ; però C entra 1' ira violenta e rapace si de^li omicidi, si de' la- droni di strada, e si de governanti non giusti. Stazio (1): CaTumque cupidine regni. Oray.'io : Fervei avarilia miseroque cupidigie pectus d). Dice Aristotele (3) meno turpe l' incuntuìenza dell' ira che della con- cupiscenza. Ira j dice Tommaso (4), è meno di concupiscenza, e con quella ricchezza che fa maravigliosa la sua parsimonia, lo prova con quattro argomenti : perchè iiell' ira è un principio di ragione, dove nella concupiscenza soverchiano % sensi ; perchè nelV ira può più la subita forza del tempcramenlo , il quale trasmeltesi anco per la ge- nerazione, onde più spesso da iracondi nascono iraeondi, che da in- continenti incontinenti ; perchè l' ira si sfoga apertamente, la concu- piscenza ama tenebre e frodi; perchè in questa è diletto, in quella il male stesso è accompagnato da pena. Ma d' alira parte l'ira, nota Tommaso (o>, è più grave in quanto fa al prossimo peggior nocu- mento. L' ira incontinente è fuori di Dite ; 1' ira bestiale de' tiranni, dentro. Il Minotauro, bestia e figlio di re, figura 1' ira e la rapina tirannica, la quale si nutre di carne umana e di giovane sangue. La rapacità si contiene sotto la violenza , della quale è una spe- cie (6). La cupidigia muove i tiranni a rapina, l'ira a dare la morte. Ne' Centauri figura, dice il Boccaccio, gli uomini eli' a/-me, co' quali i tiranni tengono le signorie contro a' piaceri de' popoli. Virgilio li pone alle jtorle d' Inferno, a posare (7) : slabulant. Meglio metterli in caccia. I violenti in Ezechiele (8) son detti cnccialori , e nella Genesi Kemrod. E i Centauri in Inferno saettano i tiranni come fossero fiere selvagge; il che rammenta la storia di Nabucco. Della rapina e privata e pubblica, cosi la Somma (9): La rapinaè violenza e costringimento per cui togliesi contro gixistizia ad altri quel che è suo. Chi per violenza toglie coxa altrui, se e persona pri- vata opera illecitamente e commette rapina, siccome apparisce ne'la- (l)Tlieb., II. (6)Som,2, 2, 118. (2) Ed., l, 1. (7) Mn.. VI (3) Kth , VII. (8) XXXII. 30. (4) Som., 2, 2, 156. (9) '2, 2, 6U. {h) Som,, l5o e 156 : ha conduce a omicidio. " '