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132 INFERNO 46. Le lagrime che col bollor disserra A Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, Che fecero alle strade tanta guerra. — Poi si rivolse, e ripassossi'l guazzo. pr (SL) Pirro. Epirota; assalitore ^, Ima Ut*,' Huiuani , poi de' G ei*' ; o il NfOttolemo infesto a' Trojaiii {Ma , il e III ) , il qnale fece sua sposa AndrumHca, Sf^bb^^of» sposo ad Er- inìone(Isid , E ym ,X, citato dd un contemporaneo di Dnite). Peròdop- piaoipnie violento e tiranno — Se- sto Figliuol di Tarquinio; o il fl- Riluol di Pompeo. Lucan VI: Pro- les indigva parente .. Polluit acquo- rt^Oi sicului pvata trinmphoi. — Munge Purg. . Xlll : P-r gli occhi fui di grave dolor ntunto. li sangue bollente allarga quasi il varco alle laorrime : il gelo lo stringe (Inf. , XXXll). Co>ì l'acqua calda, dopo le njiiinaMP. agevola di sangue l'usi^Ua. 46 [L RipasiO'isi : Ritìmpilivo il si. — Gu'izzo : iiuado. (»L) Corneto. Assassino alla spiaggia di Hóiua -^ P.tzzo De'Paz- zi di Vdldarno « famiglia nuuiinata an<-o nel XXXll dell'Inferno. D'ac- cordo coti federico II e' rubava l prelati di Roma circa il lì28 , onde ebbfl S'omunica, e contro lui e' suoi furon date leggi in Firenze. (F) Pmzzo Di Aitila a Sesto, tiranni ; da Sesto a Rinieri, predatori. La prima parte del Canto non ha dicitura cosi netta e spedita come altrove ; se t^ur non sì voglia che co- testo ritragga il luogo alpestre e la malagevole discesa. Ma la similitu- dine del Toro è forse piti viva che nell'Eneide. Accenni teologici e mi- tologici insieme misti ; e di storia antica e moderna, d' Italia e d* Eu- ropa. L' enumerazioni però mén fe- lici che ne' grandi poeti dell'antichi- tà. L' idea del sangue che forse gli venne d^Ha storia di T^mlri, accen- nata nel Xlldel Purgatorio, e molte espressioni potenti, fan bello il Canto,