Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/247

CANTO XI. 119 36. Da queste due (se tu ti rechi a mente Lo Genesis dal principio) conviene Prender sua vita, e avanzar, la gente. 37. E perchè l'usuriere altra via tiene, Per sé Natura, e per la sua seguace, Dispregia; poi che in altro pon la spene. 38. Ma seguimi oramai; che '1 gir mi piace: Che i Pesci guizzan su per l'orizzonta, E '1 Carro tutto sorra '1 Coro giace: E '1 balzo via là oltre si dismonta. — corno fliscepolo segue 11 maestro. — Nepote : Figliuola ia,!ia figlia. (SD Discente Nel Convivio. (F) Sgne. Arist. : A» imilatur ntturam iti qumlufn po'eit. 'lOm : Arte e la retta rayione dHle co$e fattibili. Aris'. Fis', II: Le co<e di ni' Ut a hmno in sé un principio lii moto, ... che n»n hanno quelle del- Vdrte... Quell'i g nera co-^a da coaa^ co"'e uoit.o da nomo... . Larle può reniere a qualchf. violo feconie le opere sue, ma non già nel lue'ieàmo modo - V arie ali re coie fa che natura non pvó f'ire , altre inata. \Arte. Aiam^ìnni, Cottivaziotie, l ] — — Nepote Trisso: Eaen'lo Varie /?- gHnola della na'ura ; e la natura, di Dio ; V arte, di e«>o Dio tiene ad eaere tn cerio mo/io nipote. 36. (L) Due : n^iura e art^. — Prender : che la gente prenda il campamento, e s'avvoniaggi. (SL) Genesici. L' acc<^nto posa snll' ultima , come in Sernirnmis (Inf., V) (Fi Gemna. Gen. , II, 15: Lo 'po%e nel giardino accocchi. e<)U opera<se. - III , \9 : Nel sutore ìiel volto tuo, ti ciberai del tao pane. Dalla natura trar^ p'ù direMamenle il vitto l'agricoltura; dall'arte, le industrie e il commercio. 37. (L) Seguace: H.n«. — Altro che natura e lavoro umano (SL) Pon. S^)enr^ ponere è nella Bibbia e io Virgili.) (F) Nitura [B-un. Latini. T«. sor. : Un altro che non cura di Dio né di Natura , si diventa usuriere ] L' usuraio offende la-naiura in sé, e poi nell'arte seguace di lei, volendo che il danaro partorisca senza fati- che danaio, e rubando gli altrui su- dori. — L' argomento non è de' più diretti , ma da un «'erto lato é pro- fondo. E il dispregio eh' Dinle di- mostra degli usurai, e la compagnia eh' e' dà loro, provano ciò oh' é con- fermato dalle memorie del secolo, il molto male che faceva 1' usura a que' tempi. 38. <Li Vii là: là. fSL) Orizzonta. AUa greca co- me Calcanta (Inferno XX) Essendo il sole in Ariete, e all'Ariete prece- dono i Pesci: due ore dunque man- cavano a giorno. Il carro di Boote giaceva sopra quella parte donde spira Coro, vento tra ponente e mae- stro. Se il Carro eh' é in Leone ó sopra Coro, duoijue il Leone era già tramontato, o sfava per tramontare la Vergine.— Vìa là. D'cesi in To- scana. Virgilio : Hac vice sermonìim ro<eis Aurora quadriQi^ Jam medium aetherio curu trojpcerat ax^m : Et }ors o'finp datum iraerent per talia (".mpui, Se l cornea admonuit, breci- terque uffila S bylla eat : Nuxruit, Mma (jEn., Vi). Dante passò nella Selva dieci ore; entrò nell' Inferno sull' imbrunire ; nel cerchio degli avari sulla m^zz^notte; entra in Dite sull'alba: Virgilio lo sa per comput >. non perchè veda luce. Il primo giorno é compito. Non canta qui , ma ragiona con bellezza; ma troppi, e non cosi splen- precisione evidente. Cominciano gli didl come in Virgilio e in altri Greci accenni astronomici, che in questo e Latini, poema erano necessario corredo e