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92 INFERNO 5. Ma nondimen paura il suo dir dienne, Perch' i' traeva la parola tronca Forse a peggior sentenzia eh' e' non tenne. 6. — In questo fondo della trista conca Discende mai alcun del primo grado, Che sol per pena ha la speranza cionca ? - 7. Questa quistion fec' io. E quei : — Di rado Incontra, mi rispose, che di nui Faccia '1 cammino alcun, pel quale i' vado. 8. Vero è ch'altra fiata quaggiù fui. Congiurato da quella Eriton cruda Che richiamava l' Ombre a' corpi sui. 9. Di poco era_di me la carne nuda, Ch' ella mi fece entrar dentro a quel muro Per trarne un Spirto del cerchio di Giuda. 5. (L) Pianne : diede a noi , per, o me. — Trueoa: a quella sospen- sione davo più tristo senso eh' e' non l'av. s-^e (SL) Dienne Noi i^fr we nei Latini trt^qif^f'e Buo. l : Nobit haec o'ia lecit — T'-aeoa M<\ Vll:P't- man>que loquentis ab Oie Airi^>uit (voce II)) (F) Tenne. Tenere un senso, nell'inieipietauoae d'un tesio , è modo scoIhsiìoo. 6. (L) Gra o : del limbo. — Spe- ranza di vedere Dio. — Cionca: tronca. (SL) Conca L'Inferno di Dante é conr'av^j q'iasi con -a — Cionca Pnr nionco viv-^' in qa^I'*!!'^ «li-tledo. Inf , XllL: Piimier monchi Qui più sotto, leiv, 32 ; fine mozzo (K) Cionca, inf , IV : Sòl di tanfi offtit. Che, sen:,a speme, cioè- mo in ae.<in 7 (L) Q'U-^ion ; domanda. —Im.- contra : avviene. — Nui: noi nei Limbo. 8. (L) Congiuralo : scon Efi tirato. — Sui: loru; >'biiaii dall'anime invila. (SL) Cruda. Viveva in caverne, usava tra le sepolture. Lucano la oUiama fera^ enferà, tristii. Fa che Eritone, maga ..tessala,, lo scongiuri. Virgilio era nei bassi tempi creduto mago (Bue, Vili ; JEa., IV), cora«  lo chiama il Villani , e tuttavia il vol^o di Napoli ; e grande astrologo lo dit'P il BoffiH' ciò. — Richiamavi. Mn , V( : Poiuìt Manes a>cessere conjugif pheùi. - Iv ; Anin.a^.., eoc<ii. co —Ofib'e Lacan., VI: Al me re euniibus U'ubrii. (Fj Fai. Dime prende a guida Virgilio, non solo come descrittor d' un Inferno , ma come cantore di quell’E lea '-he fu principio all' im- pero di Roma. Or nell'impero ideato da IJanie (Mon . [Il) si ricniele l'o- perazione aelle morali e inieilettuali virtù, secondo i filosofici precetti , i quitti <on mezzo alia leliciià i que- sta vit'i Go>i SI concilia r opinione (li taluni che fanno Virgilio simbolo delia M o-ii>tia naiur.le. 9 (L) Nuda, ero morto. — Muro d' infeudi» — Ce'C/iio ; de' tr.iiiiori. (SL) D- po<;o C jsì qnel soldato, di cui Lugano (Pdd'.s. . Vi), era di po'o defunto: T>itia non equifiem P trcarii'U xtamini , dixit Riinpexi, tacilae revocahi> ab '>gge-e rtpae — Nuta M'ì. j IV : Vita ^potiaoit, - XI I : Corpui npoliatum lunine. Lu- i;;in.: M iwbus nuais. -— Muro. Inf., XXXI l. (f) Fece. Della ìiecromanzia , di- stinta da altre sorti d' indovinamenli la Somma.