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CANTO VI. 67 vene.nosi , che tardi per coltivare sradicherebbesi (1) ; e In tutto II mondo il buon volere da prima fiorisce negli uomini, ma poi la piog- gia continua fa imbozzacchire le ausine vere (2). E nella Chiesa di Dio sono non solamente sterpi eretici (3), ma la vigna eletta an- ch'essa imbianca se il vignaiuolo è reo H), e se non lo punge l'or- fica IO) del pentimento; e la vite diventa pruno (6). l chiostri già rendevano fertilmente al cielo, ma poi fecersi vani : e muffa dov' era la gromma il). Le badie son fatte spelonche •\i-. le cocolle, sacca piene di farina ria. Aveva già detto Firenze piena d'invidia sicché il sacco trabocca (9), e l'inferno il luogo che insacca il male di tutto V universo dO . Pistoia è degna tana di Pucci ladro di sagrestia (11). Le infer- nali son grotte (12) e foci (13 1. Esso Pucci piove di Toscana nella gola fera (14 > de' ladri ; e tutto l'inferno é un'ampia gola 13», una trista conca "16); e le sue bolgie fosse <17); e il pozzo profondissimo tristo buco (18". Il passaggio dall'una all'altra bolgia é rovine alpestri (19); e r imagine che ricorre sovente a denotare l'abisso é quella di valle (20). Il Poeta si smarrisce in una valle selvosa <21): fondo d'inferno, misero vallone (22 , e gran parte di Toscana, gli è misera valle (23i; e valle il suo esilio i2t) : dalli quile egli innalza gli occhi al colle vestito di luce *23i, cosi come in Paradiso li leva a' monti ne' quali flguransi, secondo il linguaggio biblico, i sereni del- l'ardua santità i26'. 1 santi si specchiano nella bellezza de' loro compagni elegantemente ordinata sott'essi, come collina nell'acque correnti a' pie, per vedersi quatìt' é ricca nel verde e ne' fiori (27). l santi veduti sul monte del- l'espiazione, si fan brolo al capo, quali di gigli, quali di rose e al- tri fiori vermigli (28). I buoni sono fronde di cui s'infronda l'orto i\e\V eterno ortolano 29: Cristo é l'agricoltore che manda all'orto suo cultori per aiutarlo i30), e questi cultori combattono per il buon seme: dacché nel pensiero e nell'età di Dante le idee stesse di pace erano conciliai e intrecciate con quelle di guerra. Ma se la gloria celeste é un bel giardino che s'infiora sotto i raggi di Cristo 31), l'I- talia é il giardino dell'imperio ( 2 , diserto perché non ci viene Al- berto tedesco. Le palle dell'oro ne' tempi migliori fiorivano Fioren- (l)Purg.,XIV. (2) Par , XXVII. (3) Par., XII. (4) Pdf., XII. (5) Purg.. XXXI. (6) Par., XXIV. (7) Par., XII. (S) Par., XXII. (9) I..f, VI. (10) liif, VII. (il) Inf,XXIV. (12) liif., XXI. (i3) Inf, XIII, XXIII e Purg., XII. (14) Iiif.,XXIV. (15) Purg., XXI. (16) Inf., IX. (17) Inf.^ XXIII. (18) Inf. XXXII. (19) Inf., XII, e altrove. (20) Inf., XII : Valle buia; Purg , I: Valle in ferna; Purg., XXIV: Valle ove m'ìi ìt'in si scolpa. (21) Inf, I. XV. (22) Inf, XXXI. (23) Purg.. XIV. (2 i) Par., XVII. " (2.i) Inf, I. (26) Par , XXIV. (27) Par , XXX. (28) Purg. .XXIX. (^29) Par., XXVI. (30) Par., XII. (31) Par., XXIII e XXXII. (32) Purg., VI.