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CANTO IV. 48 42. Vidi Cammina, e la Pentesilea Dall'altra parte; e vidi '1 re Latino, Che con Lavina saa figlia sedea, 43. Vidi quel Bruto che cacciò Tarquino; Lucrezia, Julia^ Marzia, e Corniglia. E, solo in parte, vidi il Saladino. 44. Poi che innalzai un poco più le ciglia Vidi '1 maestro di color che sanno, Seder tra filosofica famiglia. 45. Tutti l'ammiran, tutti onor gli fanno. Quivi vid'io e Socrate e Platone, Che innanzi agli altri più presso gli stanno. 4(3. Democrito, che '1 mondo a caso pone; Diogenés, Anassagora, e Tale, Empedoclés, Eraclito, e Zenone. 42. (SL) Litino. Dice un inedito trecentista: Quinto re d^ Italia, dal quale noi Italiani iiamo chiamati Latini. — Cainmilla. Cantata da Vir- gilio {JEn.. VII, XI). — Pentesilea. Alleata a'Tiojani : la nomina nell'E- neide (I, 491). Trecentista inedito: Vidde la Penteiilea, con le sue care donzelle, tutta affocata in battaglia. — Re. Epiteto rlie gii dà sovente Virgilio. — Lavina. Ma., Vii, e al- trove Per Lii'inia, anco in prosa. Cosi Tarquino pn- Tarquinio. 43. (L) Co'niglia: Cornelia.— In parte; in di-; parie. (SL) Bruta. Ma., VI: Vis et Tarqvinios reqei, animamque super- barn UltorisBiuli. JEn., Vili: Tar- quinium ejecium. Lue, VI: Solum te, consiil, depuhia prime lijrannis. Brute, pian inter gauientem vidimui nmbrai Qui solo Bruto; In Dinte, nella terzina medesima, solo il Sa- ladino. — Lucrezia. Di lei Ovidio e Livio, leitl da Dante. — Julia. Fi- glia di Gasare, moglie a Pomoso La rammenta Lucano (Pliars , VII). E cosi Marzia, moglie di Catone, della Quale nel primo del Pursatorio. — Corniglia. Moglie di Pompeo, rara-' ment.Hia da Lucano (Pnars., Vili): alla madre de' Gracchi accenna Par. 15. Corniglia, nel trecento, anclie in r^rosa — Saladino. Novellino, XXV : Siladino fu soldano, nobilis- fimo signore, prode e largo. Ottimo: Dicesi che seppe tutte le lingue. Petr., Tr. della Fama: Poi renia solo il buon duce Goflrido. {V. D'Herbelot, Btbliotheque Orientale, e KnoUes's Hi>lory or the Turki, pag 57, ec] 44. (L) Maestro: Aristotele. (K) S'xnno Conv : Coloro che sanno. Dice nel Convivio (lil, 5), che ad Aristotele la natura più aper- se li suoi segreti. -1,9: Mio maestro. — Famiglia. Hor. Carm., I, 29: So- cralicam... domum. 45 (SL) Ammiran. Virgilio, di Museo nell'Eliso (.En., VI): Medium nam plurima turba Rune habet , atque humeris extantem suipicit al' tii. In tutte le opere sue accenna sempre a Aristotele. (F) Platone. Conv., II, 5: Uo- mo eccellentissimo. Monar., pag. 33, 40, 41. 4-2. 43, 52, 55, 60. 66, 73, 74, 75, 76, 79 81. Volg. Eioq., pag. 294, 304. Har. IV. 46. (L) Pone: che il mondo sor- gesse dal fortuito accozzarsi degli atomi. — Tale: Talete. (F) Diogenés. Lodato da Sene- ca. — Anaaagora Mieslro di Peri- cle, facondo, dotto in fìsica, credente allo spirito. Aristotele lo nomina con Empedocle (Fis I, 4) — Tile. Fnn- d.itore della Scuola Ionia. Per Ta- lete si diceva anco in prosa: e i^osi Empedoclei. OH : Dopo la politica, fu speculatore di naturale filosofia, e trovatore ài naturale astronomia e deWOrsa maggiore; e antidisse le oicurazioni del sole .. puose che le anime erano immortali,... e attribuì anime alle cose inanimate. Puose