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CANTO IV. 4Ì 31. Perocché ciascun meco si conviene Nel nome che sonò la voce sola, Fannomi onore; e di ciò fanno bene. — 32. Così vidi adunar la bella scuola Di quel signor dell'altissimo canto, Che sovra gli altri, com' aquila, vola. 313. Dacch'ebber ragionato 'nsieme alquanto, Volsersi a me con salutevol cenno; E '1 mio maestro sorrise di tanto. 34. E pili d'onore ancora assai mi fenno: Ch'ei sì mi fecer della loro schiera: Sì eh' io fui sesto tra cotanto senno. 35. Così n'andammo infìno alla lumiera, Parlando cose che '1 tacere e bello, ' Sì com'era il parlar colà dov'era. 33. Venimmo al pie d'un nobile castello, Sette volte cerchiato d' alte mura, Difeso intorno d'un bel fiumicello. scrittore di satire. — Ovidio. V. Voler. Kloq : Mon., n 44 e 43; Inf., XXV; Leu. 42 — Ultimo Più ampul'oso e però p ù fid--(-o Nella Volgar^^ E o- qaenzH, neil^ Leiiere. nelli Monar- chia (n^'j 37, 44, 46. 47 50, 72 96), nel XXV dell'lnf., e altrove accenna a' SUOI versi. 31. (L) Nome...: son tulli poeti. — Sola: urta di quattro, e unanime. (sL) Conviene. Som.: hi quo alia ammalili cum honiine conce- niimt Bo:i;. IX: In uno. cioè, ch'e i lur parili odiarano, tanto si con- venivano — S')la Mn.. V: Vox omnibus una Mirt. in \muli , III: Vox dioeri'i \onat: pooulorum eU vox tamen una — Bene Non per- ch'onorino me, ma in me l'arte lo- ro. Così Danf" sperava essere < no- rato poHia della sua patria; e cre- deva all'arte debito quest'onore. 32 (Lt A'unar: adunarsi. — Si- gnor: UmP'O (l'"i Signoì\ Omero, maestro di Virgilio, d'Orazio, di Lucano, e lodato da Orazio (De Arte poet.) nei versi : Res geatce reoumque ducumque, et tristia bella, Quo scribi poìsent numero, ìnon^travit Homerus, citali da IMeiro di Dante Altrove (Epist., 1 2): Quid sit pulcru'n,quid turpe, quii utile, quii non. Pleniui acme- lias Chrynppo et Ci autore uicit, che dichiara come la pot^sia possa ono- rare ogni arte e Sfi^nza. Altri po- trebbe per quel Signor intendere Virtiiiio l'aUii4n,o poeta: ma ^nel XXll <lel Purgatorio dice d'Omero: Quel Greco Che le muse Jattàr più cWallro mai. 33. (L) Cenno: di saluto. (SL) Salutevol Come convene- vole [)er cow^eniente, avvenevole per avrenenfe. *• simili 34 <L) Si. Riempitivo; ma rin- calza. 35 (L) Lumiera: Lume diduso nell'aria. {^D Lumiera. Dante, Rime: Dtg^i oci.hi «uot gitlava una lumiera. — Tiicert. C'j-^e trot>po onorevoli a Dante Parlando co' grandi, la co- sci.-nzà della grandezza non é orgo- glio; co' piccoli, che frantendono, è vanità. 36. (SL) Nobile. L'usa anche Dino.