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PREFAZIONE ALLA PRESENTE RISTAMPA XCIX molte sarebbero poche al tutto; e ne ingrosserebbe di so- verchio il volume. E, toccando delle varianti, io intendevo della punteggia- tura altresì: alla quale nella presente ristampa ho posta maggiore cura che quand'io potevo adoprarvi gli occhi miei proprii; e ho nor solo distinte con segni le parlate, con che si agevola l'intelligenza; ma, dettando, assegnato il luogo alle virgole ad una ad una. Perchè la virgola, ag- giunta tolta, non solamente fa il senso più chiaro o meno, ma aggiunge al concetto e al numero, o toglie, potenza. Né ozioso esercizio nelle scuole sarebbe insegnare a leggere il verso e la prosa non solo a senso, ma a sentimento , e in modo che non tanto l'alzare o l'abbassare della voce quanto i respiri e le pose, dando valore alle parti, accres<!ano al tutto efficacia. Senza né cantilena né declamazione , senza quell'affettata cura che pongono taluni oggidì a rompere il verso, che non si senta, e accentuare con penosa violenza ogni sillaba, per configgerla nell'anima quasi punta; c'è un modo di dire il verso schi ttamente, così come i bene par- lanti, quando un affetto li muove, naturalmente pronunzia- no. E tale era il canto eziandio, ne' tempi alla musica più felici: e chi si rammenta di quel meritamente celebrato can- tante che fu il Tacchinardi toscano, intenderà quel ch'io dico affermando che perfezione suprema dell'arte sarebbe il cantare come si parla. E così Dante canta.