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— 80 — Cronista e il Dei-Virgilio ritengono il Settembre. Il Barcellini letto il Landino, e dando a trent’anni il mezzo del cammino della vita, tenne per probabile che Dante nascesse nel 1260, e componesse la Comedia nel 1290. Altri la vogliono composta al 1294, almeno cominciata; e come il mezzo è da lor dato a 35 anni verrebbero ad accostarsi alla probabilità dal Barcellini amoreggiata. Chi volesse strologare potrebbe imaginare che Boccaccio avesse contato la vita di Urbano sino alla elezione del successore, per uno scorso non difficile di disattenzione, e che il quinto, il 5, fosse statogli aggiunto dal copista da cui estrassero i posteriori. Il Villani per altro, contemporaneo a Dante, il fa morto del 1321 e di soli ciìiqaantasei anni: onde se il Landino scrisse la nascita al 1260 noi fece per ommissione, ma per lettere di Godici antichi, e se il Barcellini forse non vide vero, non fu a ragione deriso dal Voi. XXXV del Giornale dei Letterati d’Italia, che diede ragione alla cieca alla correzione del Sansovino. Se il riprodurre la notizia de’ codici che ho citato, dovesse muovere alcuni a nuove ricerche, non sarà stato vano il jiensiero che mi son preso. Per me intanto ritengo che la scrizione prima, forse di Rosciate, ommise per iscorso il quinto, e che altro non aveva che il dì della morte, e che il computo copiato dal Grnmollese fosse cosa di disavveduto, tenuto per buono da altri che credette avvalorarlo con quell’avviso dei bisestili, e che quindi Dante abbia visso cinquantasei anni e i mesi sino a S. Croce di Settembre 1321; e non altro. S’ io non abbia dato piena ragione del fatto mio primamente è d’accagionarne la insufficienza del sapere, poi del dire, poi la discrezione, che fra tanto distinguere il critico avrebbe dovuto pili largo estendersi. Già conosco essere troppo per una Prefazione, esuberantissimo per una Dedica: ma in tutti gli assalimenti fatti da tanti pretendenti al giudizio sul Lana, e in tutte le quistioni nate per i mezzi studii volti ad esso, non credo che Voi pure, o Signori gentili e cortesi, avreste gradito che io me la volgessi alle spalle con sole parole di gratitudine alla vostra degnazione. Io contraevo un obbligo con esso voi, come già coi Sigm ri del Municipio di Bologna, che, se