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478 INFERNO. — Canto XXXI. Verso 40 a 53

Perocché come in su la cerchia tonda 40
     Montereggion dì torri si corona;
     Così hi proda, che il pozzo circonda,
Torreggiavan di mezza la persona
     Gli orribili giganti, cui minaccia
     Giove del cielo ancora, quando tuona. 45
Ed io scorgeva già d’alcun la faccia ,
     Le spalle e il petto, e del ventre gran parte,
     E per le coste giù ambo le braccia.
Natura certo, quando lasciò l'arte
     Di sì fatti animali, assai fe’ bene , 50
     Per torre tali esecutori a Marte:1
E s’ella d’elefanti e di balene
     Non si pente, chi guarda sottilmente,




V. 40. Qui dà uno esemplo che parea quel luogo simile a Monteregioni, il quale è nel contado di Siena, ed è un castello con molte torri in su le mura, e sono molto spesse e grandi.

44. Questi giganti per molti tempi, secondo che descrivono li autori, rebellavano contra li Dèi per loro superbia, si che ricevevano da essi delle loro frutta com’erano fulmini, incendii, sommersioni, per le quali battaglie moriano. Or dice l'autore che quando Jove tuona e fulmina per l'aiere, elli minaccia quelli giganti; e questa allegorìa è che i superbi dovrebbero temere lo giudizio di Dio, quando vedeno pericoli, alli quali senno umano nè potere non può contrastare sicome fulminazioni e sommersioni.

46. Qui mostra come per la avvicinazione ch’elli fàe al pozzo, li dicernea tutte le membra, le quali erano di fuori del pozzo.

49. Or dice elli come la providenza e ordine della natura provide a non volere produrre più in lo mondo cosi smisurati uomini, imperò ch’era tanta la loro superbia, che ogni persona voleano sottomettere, e dice che guarda sottilmente la natura savia sì di ristarci di produrre costoro, come eziandìo di produrre continuo e balene e leofanti e altri animali smisurati, e soggiunge la ragione, perchè certo si è che nè le balene nè leofanti e altri animali sensitivi non hanno argomento cioè sagacità e sottigliezza e libero arbitrio di potere volere o male o bene, sì che se li detti animali hanno forza smisurata, elli non hanno l'argomento di sapere sottilemente nuocere ad altrui. Ma delli uomini giganti era altramente, ch’elli avevano la forza perchè erano così smisurati, aveano il mal volere perchè erano esecutori di superbia, e avevano l'argomento perch’erano animali intellettivi; sichè queste cose unite insieme, le quali non possono essere in altri animali, si componeano quello male che fu cagione di fare sue produzioni spiacenti alla natura.

  1. V. 51. Aiutano la mia sceUa i tre Cod. dell’Univcrsità, BC. BP., il Landiano, e le Chiose date dal Selmi.