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384 INFERNO. — Canto XXIII. Verso 106 a 123

Come suole esser tolto im uom solingo
     Per conservar sua pace, e fummo tali,
     Ch’ancor si pare intorno dal Gardingo.
Io cominciai: frati, i vostri mali.....
     Ma più non dissi: che all’occhio mi corse1110
     Un, crocifisso in terra con tre pali.
Quando mi vide, tutto si distorse.
     Soffiando nella barba co’ sospiri:
     E il frate Catalan, ch’a ciò s’accorse,
Mi disse: Quel confitto, che tu miri, 115
     Consigliò i Farisei, che convenìa
     Porre un uom per lo popolo a’ martìri.
Attraversato e nudo è nella via,2
     Come tu vedi, ed è mestier ch’e’senta
     Qualunque passa com’ei pesa pria: 120
E a tal modo il suocero si stenta
     In questa fossa, e gli altri del concilio
     Che fu per li Giudei mala sementa.


  1. V. 110. Leggo all’occhio colla Vind., col Laur. XL, 7, col BV BF, il Land, il Ricc, il Cass. e i Cod. soliti lanèi.
  2. V. 118. Aggiungo alle prime autorità, che mi fecero così leggere, il BP e il Landiano.




fra li quali era un luogo in Firenze ch’era appellato lo Gardingo, che v’erano le case delli Uberti, le quali furono tutte disfatte.

Or dice l’uno di quelli frati a Dante per risposta alla dimanda: noi fummo frati gaudenti da Bologna: io ho nome frate Catalano, e questi è frate Loderingo1; fummo chiamati per rettori della tua terra insieme, si come si chiama le podestà, cioè di Firenze: e questo per conservare la signorìa e la terra in pace. E soggnunge: E fummo tali Ch’ancor si parte intorno dal Gardingo, quasi a dire: veh! come noi la sapemmo bene reggere e mantenere in pace.

V. 109. Qui poeticamente non vuole rispondere a tale accusa, ma dice che li apparve uno crocifisso innanzi, cioè che andando giungesse ad esso, li quali elli pone, com’è detto, li ipocriti del popolo de’ giudei.

111. Un, crocifisso in terra con tre pali. Cioè ch’era in terra, perchè quelli ’ncappati li passavano per adesso.

116. Questi fui Caifas disse: expedit unun mori pro populo.

121. Cioè Anna, ch’era socero detto Caifas, era a tal modo punito.

122. Cioè tutti li altri giudei sacerdoti, li quali crucifissero Cristo, della quale morte caddeno in maledizione.<references>

  1. Di questi due nomi di bolognesi Vedasi la nota in fine di questo canto.