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320 NFERNO. — Canto XVIII. Verso 87 a 90

     Li Colchi del monton privati fene.
Egli passò per l’isola di Lenno,
     Poi che le ardite femmine spietate
     Tutti li maschi loro a morte dienno. 90




tutto ch’elli discendesseno in palagio. Questi tenneno lo invito e dismontonuo lìe.

Or la nominanza andò per l'isola; tali gentili uomini sono giunti; ogni persona li andava a vedere. Or avea una figliuola lo detto re, ch’ebbe nome Medea, la qual sì tosto come vide Jason, incontatanente fu innamorata di lui, e secretamente li mandò a parlare, dicendo che volentieri sarebbe a parlare con lui a solo di certe vicende, che li avea a dire. Sappiendo Jason che tal’ambasciata era della figliuola del re, allegramente le rispuose, ch’elli era a tutto 'l suo comandamento, e che ella ordinasse del luogo, imperciò ch’ella sapea meglio la disposizione del palagio ch’elli, sicome forestiere ch’elli era. Abreviando, elli furono di notte al primo sonno in una camera insieme senza altra compagnia, e qui furono quelle ornate e amorose parole, che a tal colazione si convenìa. Medea sicome savia, volle prima promission Jason di copulazione matrimoniale, inanzi che li concedesse il suo volere intero di sua persona: e Jason buono e largo, che mai per promesse non perdeo,1 promise di farlo; allora ella lo dottrinò in lo infrascritto modo di potere avere lo montone dello vello aureo; disse; a te conviene pugnare collo dragone, e non attendere ad altro che ad esso, e se 'l montone venisse lascialo stare, ed attendi pure alla morte del dragone: quando l'avrai morto, cavali tutti li denti, ed abbi due bovi, e falli arare un campo di terra, poi semina li detti denti; e seppi che 'l ditto serpente è incantato dalle ninfe in tal modo, che de’ preditti denti nasceranno uomini armati, contra li quali ti converrà pugnare, e vinti quelli per prodezza , avrai licenzia di potere lo detto montone portar via.

Ammaestrato Jason da Medea, tutta sua dottrina osservò ed ebbe ditto montone acquistato. Quello tolse Medea per mogliere e menolla nelle sue parti, cioè in Grecia, e però dice l'autore: Quelli è Jason, che per cuore e per senno.

V. 88. Cioè la novella detta di sopra delle femine di Lenno ch’elli

appella le Naiade.

  1. Il passo senza le parole promise di farlo non camminna. Invece era un interpolamento tolto a qualche nota marginale « Che avea letto Ovidio De arie amandi: Pollicitis dives quilibet esse polest ». I Codici Laur. XL., 26, e XC, 121 hanno promise di farlo: allora ella invece di Promesso Jason a Medea e di conservarli matrimonio delia Vindelina, poco avviato, e li ho accettati a correzione. Il M. per ordinario ristretto, in questa favola qua e là si allarga; qui estende dicendo Promise e giurò sì come Medea volse in perpetuo osservare. E falla la promessa e il saramento, ella li concedeo liberamente la sua persona ecc. con altro diverso.