Pagina:Commedia - Inferno (Lana).djvu/225


INFERNO. — Canto X. Verso 118 a 120 221

Dissemi: Qui con più di mille giaccio:
     Qua entro è lo secondo Federico,
     E il cardinale, e degli altri mi taccio. 120




più coverta sarebbe di farli far passaggio in terre di Saracini, poi ordinare si che soccorso da parte dei Cristiani non li fusse dato, e al Soldano fusse fatto così sapere sua condizione, ell’ elli ogni modo morisse con quelli che con lui andasseno a tal passaggio. Abreviando la novella: fece passaggio e si andò ad assedio a una terra del Soldano: el Papa fe’ ribellare l’isola di Cicilia e la Puglia tutta, e si scrisse al Soldano che mo si potea pagare del detto Imperadore con ciò sia che ’l non era per poter aver soccorso da cristianitade, nè eziandio s’elli volesse ritornare indrieto, non trovarebbe chi lo ricevesse. Lo Soldano ricevute queste littere papali si li parve molto male del Papa che così tradiva lo’ mperadore. Pensossi: io non posso far peggio a’ Cristiani come mettere divisione e questione tra essi. Ebbe suoi messi e mandò le predette lettere in nell’oste allo Imperadore. Quando lo ’mperadore le vide, e intese lo dittato e cognoscè le bolle, ebbe grande disdegno, e chiese in grazia al Soldano che ’l1 dovesse lassar partire senza battaglia, ch’elli era abbandonato dal principale. Ben li prometea elli, s’elli tornasse in Italia, ch’elli pagherebbe sì li pastori, che mai non commeterebbono tal peccato. Lo Soldano per la ragione sopradetta sì lo affidò. Costui tornandosi con sua gente e con suo navilio volle poner scala in Cicilia, fulli vietato; andò in Puglia, e similemente la trovò ribellata; cominciò ad osteggiare, e ricovrò e Cicilia e la Puglia. Venne in Lombardia, e simile trovò ch’era rubbellata per alcuni legati che avea mandati lo Papa, li quali scomunicavano e lui e i suoi seguaci. Alla fine venne conquistando delle città di Lombardia; quando fu a Parma l’assediò. Parma come forte e ben fornita di vittuarie e di gente fe’ grande difesa, e assai si tenne; e costui li fè’ sì stretto assedio, ch’elli mangiavano la vinaccia: e fe’ apresso Parma una città ch’ebbe nome Vittoria. E si stava ad assedio; un die ch’elli andò a falcone, li Parmigiani usciron fuori, e preseno quella Vittoria: sichè costui secretamente tornò in Puglia e lì morìe.

V. 120. Questi fu Ottaviano Cardinale delli Ubaldini che stanno in Mugello, che è un luogo su la montagna tra Firenze e Bologna; e fu un mondano1 uomo, lo quale ebbe tanta cure di queste mondane cose, che non par ch’elli credesse che altra vita fosse che questa: fu molto di parte d’imperio e fece tutto quello che seppe in suo aiutorio. Avenne ch’elli avendo bisogno soccorso di moneta, dimandolla alla parte ghibellina, overo d’imperio di Toscana: fulli vietato; sichè costui lamentandosi, disse quasi conquerendo d’essi io posso dire, se è anima, che l’ho perduta per

  1. Laur. XC. 121. Uomo molto di mondo. Oggi si direbbe. Politico assai.