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quant’egli è la Verità tutta intera e così la coscienza s’infranchi che sia preparata a nuova battaglia, che pur duri sino alla fine della giornata che è il nostro vivente. A questo fu imaginata la iniziale per la seconda cantica. Quella per la terza ha ben alto argomento, che pur lega con questi e n’è, si può dire, il complemento e la fine. Giovanna di Calaroga sogna un incendiario senza posa, attivo, impaziente, che strugga ogni mala semenza. Non fu empio il partorito, ma i suoi figliuoli empissimi e feroci. Quella face sognata era d’impura pece e affumicò il mondo sì che nella tenebrìa e nella asfissìa degli umani gavazzarono quei tristi a cui non imaginò l’eletto, onde il mondo si coprì di miserie e di dolori disperati che tanti non ne seppe idear Dante nell’ira sua divina. Quella tenebrìa nata oltr’alpe invase il mondo che si dicea civile, e tutto lo appestò; costretti tutti, era di grazia tacere. - Ma l’età si è cambiata, e come, già dissi, dai mali nascono i beni, e le leggi della natura e del Dio della bontà riappariscono, quello emblema che fu di tenebrìa è invocato a far luce; e guerra faremo noi a tutti quei mali che da quella tenebrìa, e da quei sanguinarli, discesero. La chiosa lanea al Canto XX del Paradiso varrà qualche cosa alla Libertà di coscienza e di culto; quella al XXI metterà in misura di fare i conti colla Curia Romana massime per quello che ha nome di giustizia e di giusto: tutto il Purgatorio, i canti altri del Paradiso porgeranno quieti e pacati le armi per combattere quegli interessi mondani che rendono la religione tiranna aborribile de’popoli. Sogna la nuova Giovanna un illustratore non un affumicatore, un distruttore d’insultazioni alla largita divina, non un costrittore alla obbedienza passiva ad abusatori del sacro ministero d’una religione tutta spirituale che, per ingrassare il dominio, necessitati erano accecare e imbarbarire le genti. Lunga fu l’esperienza e dura, ma salutevole: chiunque resistette alla tirannide è martire; la civiltà gli renderà il merito offerendolo imitabile esempio alle generazioni che il conquistato, per le loro pazienti provvidenze, dovranno mantenere.

Sarebbe stato pur bello improntare al Volume una imagine di Dante: ma quale scegliere fra tanto affermazioni e negazioni; tra la figura barbata che ne disegna il Boccaccio