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38 lettera

di scioglierli in fili; quindi è appunto, che i drappi formati della seta di Coo chiamavansi Bombicini, e quelli ch’erano lavorati di seta Chinese s’appellavano Serici. Di questo sentimento è pure il conte Camillo Silvestri nelle sue annotazioni alla seconda satira di Giuvenale, dove tratta con erudizione da suo pari quest’argomento.

Due qualità di animali, che facevano la seta, vengono anche ricordate da Giulio Polluce, il quale visse dopo Plinio circa cent’anni1. Sono (dic’egli) i Bombici certi vermicelli che filano le tele come i ragni, e in questi si ravvisano quelli di Coo. Ma dove dice: Sonovi alcuni, che insegnano, i Seri raccogliere da certi animali le tele; di quelli della China favella.

Ma troppo lunga, e forse nojosa faccenda sarebbe, se io volessi in questo luogo raccogliere, quante de’ gravissimi scrittori antichi e moderni, e sacri e profani, e filosofi, e oratori, e poeti furono le ricerche, per saper qual fosse l’origine, la sostanza, e l’artificio, con cui questi preziosi fili si formavano. Oltre di che, avendo quasi tutti gli altri, venuti dopo, attinto alle fonti da me

  1. Omomast. p. 329.