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Edizione eseguita per cura di Beato Renano, di cui precede una lettera di dedica a Iacopo Spiegel: cfr. A. Saviottj, Pand. Coll, cit., p. 163 e 11. 2. 2. Pand. Collenucii Pisaurensis, Apologi IV. Romae, per Ludovicum Vicentinum, MDXXVI, in-4. 3. Colloquia duo elegantissima... I. Artopaeo Spiremi auctore: adiunximus Pandulphi Collenutii Pisaurensis Apologos... Her- culi Estensi Ferrariensi Duci dicatos. Basileae, ex officina Ioannis Oporini, an. 1547, mense Maio, in-12. Graziosa edizione, la quale riproduce esattamente il testo del- l’editio princeps del 15x1. Vi è anche riportata la lettera del Re- nano di cui sopra.

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Sebbene non appaia tipograficamente in alcun modo, si può esser certi che l’edizione romana del 1526 fu dovuta all’iniziativa di Teodoro Collenuccio: non solo perché questi nello stesso anno e con gli stessi tipi dava alla luce, come vedremo piú innanzi, lo Specchio d’Esopo, ma anche perché dal confronto fra il testo di questa edizione e il codice P, che sappiamo esser copia del- l’autografo posseduto dalla famiglia del Nostro, la strettissima parentela fra la stampa del Vicentino e quel testo manoscritto risulta chiarissima. Da un codice diverso da P, e inferiore quasi sempre a questo per bontá di lezione, deriva invece l’edizione del 1511. Non si tratta però di differenze sostanziali, che investano la struttura degli apologhi e la distribuzione della materia in essi trattata; ma solo di varianti formali, di lievi modificazioni di vocaboli e di frasi, dovute evidentemente in P (o per dir meglio nel cod. da cui P deriva) a un lab or limae, che nel ms. servito all’edizione stra- sburghese manca ancora. Da una lettera inedita del bolognese Cesare Nappi all’amico Pandolfo sappiamo con certezza che nel luglio del 1497 i quattro Apologi erano giá stati composti e an- davano attorno manoscritti (0: uno di essi, VAgenoria, fu appunto, (1) La lettera è datata «Bononiae III Kal. Julias 1497». Il Nappi, dolendosi di non aver potuto trovare Pandolfo a Ferrara, quando vi passò di ritorno da Ve- nezia, scrive: «Sed quidem molestissime tulissem, nisi pacatum me reddidisset cen- «tena lectio, relectio et superlectio Plinianae defensionis, ac prope divinarum inven- «tionum tuarum Agcnoriae et Misopenis ) Alithiae et Bombardae ) de quibus satius