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APOLOGI QUATTUOR Due sono i manoscritti a noi noti che contengono tutti e quattro gli Apologhi ( Agenoria, Misopenes, Alithia, Bombarda ), di cui consta quest’opera: i. Biblioteca Palatina di Parma, Cod. Parmense 751 (antica segn. HH. V. 82) [P]: Apologi quatuor Pandulphi Collenuci pisaurensis per Theo- dorum filium Leoni X PP. dicati. Membranaceo del sec. xvi di cc. 71, mm. 157 x 228. Carat- tere calligrafico: rilegatura moderna in pelle color marrone. Nel testamento olografo finito di scrivere nella Rocca Co- stanza di Pesaro poche ore prima di salire al patibolo ( «in loco e tempo de tribulatione et de angoscia adi xi de luglio 1504»), l’infelice Pandolfo lasciava ai figli Annibaie, Cornelio e Teodoro, insieme coi libri «e tavole e pitture e antichitá» ed altre cose, le sue carte manoscritte, raccomandando di dare alle fiamme quelle opere che non sembrassero loro «finite et emendate» U). Lui vi- vente, solo una parte assai piccola della sua complessa opera let- teraria era stata divulgata per le stampe ( Florentia 1490; Defensio PUmana 1493; Oratio ad Maximilianum 1494; Agenoria 1497; Ali- thia 1500?); il resto, a cominciare dal Compendio de le istorie del regno di Napoli , del quale ho giá parlato nel volume precedente, fu dato alla luce per cura dei figli superstiti, che non pare seguis- sero alla lettera il consiglio paterno: e soprattutto per opera del terzogenito Teodoro, che degli scritti del suo illustre genitore fu (1) Vedi in questo voi., Appendice , p. 334.