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sono copiosi e belli oltra modo in alcuna mia possessione. E per questo vorria (piacendo a la Signoria vostra) fra otto o dece di andar li a pigliarne un poco de consolazione per quindese di. Prego Vostra Signoria la sia contenta per questi pochi di darme licenza, ché a la tornata de la Signoria vostra qui in Fer- rara sarò tornato anch’io. Lassarò in questo mezzo bono ordine e un locotenente d’officio, si che non patirá detrimento, come ho ancor fatto intendere al magnifico messer Ioan Luca. Ceterum , se la Eccellenza del signor duca de Romagna sera li vicino, cioè de Pesaro, o Arimino o Urbino, io andarò, per far parte del debito, a far semplice reverenza a Sua Signoria. Questo dico acciò che, se la Vostra Eccellenza mi volesse imponere qualche cosa da fare col preditto duca, me possa scrivere e co- mandare, ch’io eseguirò.

Me ricomando sempre a la Vostra Eccellenza. Ferrariae, 8 Iulii 1502.

Ill.mae D. D. V. servus Pandulphus.

Ill.mo Principi et domino meo singulari Domino Duci Ferrariae.

XXVII

Le ultime volontá.

Al nome de la Santissima Trinitá e de la gloriosa Vergine Maria e de tutti li angeli e santi de la corte celeste. Amen. Ogni volta che a Dio piaccia, secondo el secreto de la sua provvidenza, eh’ io parta de la presente vita, mi pone debito eh’ io faccia una commemorazione e monizione e ricordo de le cose mie a la mia posteritá, quale abbia forza de ultima voluntá, non pos- sendo io fare solenne testamento; pregando ciascuno a chi que- sta mia scritta pervenirá a le mano, per la misericordia di Dio e per la pietá e umanitá debita a ciascuno omo bono e virtuoso, che li piaccia fidelmente consignarla e darla a li infrascritti mei genero e fratello e figlioli tutti insieme, talmente che la possa