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El sposo se chiama Guidantonio da Saiano et è gentilomo, giovene de vinti anni, de bona facilitá, solo senza madre e senza fratelli e sorelle, cameriero de lo illustrissimo signor Gioan de Pesaro: e me scrivono li mei che è bello e costumatissimo. Dio sia laudato del tutto. Venirá qui questa settimana prossima che viene, con intenzione de sposarla e menarsela a casa. E perché io son de facultá tenue (corno sa Vostra Signoria} e molto gravato de famiglia, ogni aiuto che me se dia, per pic- colo che ’l sia, me dá sussidio a trarmi de affanno. Cognoscendo Vostra Signoria liberalissima, et avere fatta qualche demostrazione de benivolenza verso lei e mi, mi è parso darne avviso a Vostra Eccellenza, con pregarla che li piaccia de qualche cosa che avanzi o sia dismessa da Vostra Signoria, e che piú sia a proposito de spose (secondo el iudicio e parere de Vostra Signoria) esserne libe- rale et aiutarme. La qual cosa, oltra che me abbia a sublevare,, ancora ne sará onorevole da ogni banda, e ne restarimo in per- petuo obligatissimi a Vostra Eccellenza. Ne ho scritto ancora al signor marchese, perché Sua Signoria altre volte da se medesima me disse che quando fusse tempo de maritarla glie lo facesse intendere. Me ricomando sempre a Vostra Signoria.

Ferrariae, die xv Aprilis 1499. Ill.mae D. V. servus Pandulphus de Pisauro doctor et ducalis consiliarius.

Illustrissimae et excellentissimae Dominae, Dominae meae singulari, Dominae Isabellae Marchioni Mantuae.

XXIV

Al duca Ercole d’Este.

Illustrissimo signor mio. Fui in dui di e mezzo in Pesaro, poi che partii da Vostra Signoria, imperocché martedí circa le 24 ore gionsi. Et in quella ora appunto el duca Valentino facea la intrata; et tutto il populo era a la porta, e con una gran piova lo ricevettono e li presentorono le chiave de la terra, et allòggio P. Collen uccio, Opere - u. 21