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nel vaso naturale et essere impotente: alias la sentenza non se poteva dare. E 1 prefato signore dice però aver scritto cosí per obedire el duca de Milano et Ascanio.
Qui è publica fama, et io l’ho da cardinali, che Valenza re- nuncia al cappello et a la cherica et a l’ordine e fassi laico; e torrá donna in Franza, che li dará stato, e il papa la dotará con dinari assai. Espettase de di in di la dichiarazione de questa cosa, per quanto me ha ditto Felino.
Romae, ipso die Natalis, hora v noctis sequentis, 1497. Ill.mae D. D. V. servus Pandulphus.
XIX
A Iacopo d’Atri.
Magnifico messer Iacomo mio. Heri, ricevuta la lettera de Vostra Magnificenza, subito con bona occasione fui con lo amico a la longa, e brevemente lo trovai vacuo de ogni certezza; né cosa alcuna sa piú de quello che sappia el vulgo, per avviso ch’el ha de la morte de Antonio Landi e de la cattura de Ioan Battista, qual lui estima abbia a terminar male, o per morte oc- culta o per confine. Per coniettura però el non è fòra de qualche suspicione, che quello Ioan Battista non abbia indutto quell’altro a la revelazione de qualche secreto, piú per curiositá di sapere de le cose: e per servire meglio al signor marchese, che per com- mettere mancamento alcuno, contra el stato. E per questo va arbi- trando due cose: prima, che in qualche cosetta será forse piú mite el Consiglio contra Ioan Battista (che non era obligato a fede pub- blica, ma quasi per debito dovea procurar de sapere), che non è stato con Antonio Landi obligato al secreto; deinde , che per questo imputazione alcuna importante non se abbia a dare al si- gnor marchese, ma solo d’una semplice curiositá, corno de volun- teroso de conseguire el desiderio suo, e per questo desideroso de intendere et esplorare per ogni via la mente de quello amplis- simo senato a fin suo proprio, e non a danno né carico del stato. Questo è stato el suo discurso: e dimandato da mi piú oltra, se ’l crede che questa cosa in modo alcuno possa essere dannosa
