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espettava per grazia, et io desiderava per bisogno. E 1 bisogno mio e la grazia del Magnifico Lorenzo è che ora io sia provve- duto e non abbia a soprastar 15 mesi con la fame: ché giá sa bene el Magnifico Lorenzo che per l’ordinario sempre potea im- petrar questa podestaria. El punto sta averla ora; né è inconve- niente che el signor Marchese, a complacenzia del Magnifico Lo- renzo e per nova causa, con bone lettere e con destrezza facesse soprasedere quel messer Antonio, quale è ricco et è in casa sua e sempre in ordine, né è verisimile che de tanto inanti abbia fatto spesa insopportabile. E per questo io non ho voluto partire, per- ché a mi è danno e scorno grande, sapendosi a Bologna ch’io sia venuto qui per questo. Et el Magnifico Lorenzo non l’ara punto per bene, perché me scrisse la podestaria esser mia al presente e che cosí li avea promesso el Marchese. Vostra Si- gnoria è stata el capo e primo principio de questa cosa: prego sia quella che la termini a bon mio et a satisfazione del Magnifico Lorenzo, secondo me dicesti.

Intendo che tutto questo procede da Ieronimo Stanga, quale è parente de quel messer Antonio Oldoino, et ha stretto molto questa cosa con Antimaco. Non so quello ne sia: me ricomando strettissimamente a Vostra Signoria, e pregola non me lassi que- sta volta. Mantuae, die 21 Iulii, hora p. 1 noctis, 1491.

Pandolfo da Pesaro servitore de Vostra Signoria.

Vi mando la lettera quale avea fatta Antimaco a Lorenzo, che non porria esser non piú generai, non piú magra, non che de grazia, ma de semplice intenzione; significando a Vostra Si- gnoria che messer Annibai Bentivoglio me disse che ’l Marchese ore proprio li avea ditto che avea dato questa podestaria a Lo- renzo per mi, e però anche lui me fece una lettera, et ricordava questa promessa al Marchese. Io son disperato: me ricomando per Dio. Al mio Illustre Signore et Patrone Signor Pier Gentile da Varano cito cito Mantuae.