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Et andammo un pezzo ricercando e ragionando de le cose giá ditte; e in tutto ’l suo parlare non possetti vedere altro che ottima discrezione.

Vero è che in ultimo me disse che per el riscatto de li panni e dote, ma praesertim de li panni, de madonna Francesca sua figliola, el ne avea anche ditto qualche parola a quel Gioan Marco zoillero, venendo lui a Fiorenza; e che de questa materia oggimai volea posarsene, e lassarla al tempo che la governasse, e ch’io non ve ne dovessi scriver niente, dicendo: — Scriveteli pur quel che è el vero eh’ io voglio esser e sono, e l’animo eh’ io ho, corno anche ho ditto a Batista Pandolfino, che va ambassadore a Ferrara, che anche lui ne ha ragionato qualche cosa de queste facende che avemo ditto. — Questo è quanto ho fatto e ritratto de la commissione de Vostra Magnificenza, la qual tenga certo che niuna de le parole nostre m’è uscita de mente, e le ho riferite al meglio ch’io seppi: e quello eh’ io ho riservato ogni volta che la occasione occorresse parlare con sua Signoria di tal materie, lo andarò dispensando ai lochi soi: ex quo la materia me è nota per informazione de la Vostra Magnificenza. A la quale de continuo me le ricomando. Bononiae, die Martis vili Februarii, hor. xiv, 1491. M. V. dicatissimus Pandulphus.

Magnifico Laurentio de Medicis Patrono et domino meo singulari.

V

Allo stesso.

Magnifico Lorenzo, patrone e signor mio singulare. Ne l’altra mia lettera qui alligata ho scritto integramente tutto el parlare de la Signoria de messer Gioanne. Ora non me par fòr de propo- sito scrivere in disparte a Vostra Magnificenza circa li panni e dote de madonna Francesca quello che Sua Signoria me disse ch’io non dovesse scrivere.