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     et ora a mia notizia è pervenuto;

non so s’alcun di loro fusse accolto
d’esser stato a furarla cosí astuto.
     Se questo fusse, doleriami molto,
ch’opra stata seria d’ingratitudine,
ma noi dico perché non son risolto.
     Piú presto penso che da l’altitudine
di sopra dato sia qualche mistero,
però di ciò non piglio amaritudine;
     ché caper non mi pò pur nel pensiero
ch’abbin peccato, perché lor presenza
dimostra in tutti un abito sincero.
     Non voglio fin qui ancor darne sentenza,
ma veder voglio quel che Dio dimostra,
e far de la lor fede esperienza.
     Ecco che vengon qua tutti a la mostra.

SCENA II

Nabuch con li soi fanti, e Ruben con li fratelli.

Nabuch.   State li fermi, ebrei, non camminate!

Fermatevi li, dico, e non movete
né man né piedi, né cosa che abbiate.
     Ditemi a la reai se voi avete
tolto la coppa d’oro del signore:
se voi noi dite, ve ne pentirete.
Ruben.   Fratei, non creder mai che tal errore
fusse da noi commesso, che seria
contra la nostra fede e il nostro onore.
     Abbiamo avuto grazia e cortesia
dal signor vostro, or come cosí ingrati
saremmo in far a quel tal robbaria?
Nabuch.   Altri che voi per certo non son stati
che l’abbin tolta, ché forestiero alcuno
gli è stato se non voi; se ’l confessati,