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ATTO SESTO

Nel quale si tratta come Ioseph si diede a conoscere a li soi fratelli, e mandò per il suo padre Iacob e tutta la sua famiglia che venessino abitare in Egitto.

SCENA I

Ioseph con Nabuch servo.

     Va’ via presto, Nabuch, e qui rimena

subito quelli ebrei che son partiti,
che fumo qui con noi iersera a cena.
     Guarda per altra via non sian fuggiti,
e acciò che ’l mio pensier venga ad effetto
mena fanti con te gagliardi e arditi.
     Cerca ben le lor some, e il seno e il petto
con diligenza a tutti suttilmente,
per saper qual di loro sia in difetto.
     Non voglio questa iniuria per niente:
la coppa d’oro, con qual bever soglio,
credo l’abbin furata ascosamente.
     Del sdegno che del danno piú mi doglio,
avendo da me avuto benefízio,
ond’io noi debbo comportar né voglio.
     S’io trovo quale ha fatto il malefízio,
a quel darò, si come ragion vòle,
e iustamente, il debito supplizio.