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     Questo pensier, che s’ha nel capo fitto

nostro padre, convien farlo deponere;
forsi revocherá quel ch’elio ha ditto.
     lllDA. Qui non accade finzion componere;
il caso è chiaro. Quanto sia possibile,
m’ingegnerò la cosa al fin disponere.
     Benigno padre nostro, eli’è impossibile
senza pan durar troppo: danne un sano
consiglio sopra ciò, che sia fattibile.
Iacob.   Ritornate in Egitto a tòr del grano:
quel che dico e consiglio in fine è questo,
perché ogn’altro pensiero in ciò fia vano.
     IlJDA. Con iuramento disse e con protesto
quell’orno, che ’l suo volto mai vedremo,
se ’l minimo fratei, ch’è di noi ’l resto,
     non meniamo con noi; si che ’l faremo,
se ne ’l vói dare, e arém quel che bisogna.
Se noi vói dare, e noi non anderemo.
Iacob.   Chi credesse altro, crederia menzogna!
Voi diceste d’aver questo fratello
per mia doglia e miseria e mia vergogna.
     ISACHAR Lévati questa cosa del cervello,
padre, noi ti preghiamo, ché da noi
non procedette il dir, ma lui fu quello.
     Lui interrogava:—Quanti séte voi?—,
che progenie, che padre, se vivo era:
noi rispondemmo a li quesiti soi.
     Né giá dal parlar suo né da la cera
potevam divinar che avesse a dire:
— Menate il fratei vostro —; e questa è vera.
     lllDA. Padre, ti prego, non mi contradire,
manda il putto con noi, non sopportare
veder per fame i nostri e noi morire.
     Dállo sopra di me, lassaci andare!
Io il toglio a rimenar: da le mie mano
vo’ che ’l richiedi, et io tei voglio dare.