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     Noi siamo forestieri e veniamo

da paesi lontan per comperare
del grano: dinne dove andar debiamo.
Peregrino.   Al dritto andate senza mai voltare,
ché sopra un tribunal voi vederete
il presidente che vi pò aiutare.
     Lui ’l gran dispensa, e se dinari avete,
perch’è signor benigno, certo io tengo
che vi dará del gran quanto vorrete.
     Anch’io per tal cagione ora ne vengo,
e fui presto espedito e ben trattato:
se volete altro, dite, io mi ritengo.
Iuda.   Non altro giá, fratei; sii ringraziato.
Vattene in pace et abbi pazienza,
se il tuo cammino alquanto abbiam tardato.
Asser.   Colá mi par veder la residenza.
Quel che alto siede, credo sia il prefetto:
par molto grazioso in la presenza.
     Ascoltate, fratelli, ora il mio detto:
Ruben, che è il piú vecchio, abbia a parlare,
e lui per nostro capo qui sia eletto.
     E’ parmi che no’ abbiam tutti a adorare
il presidente, come si conviene,
poi pel nostro bisogno supplicare.
Simeone.   Assér pel mio parere ha detto bene.
Andiam, va’ via, Rubén, ché ’l dá audienza,
e nel parlare il debito stil tiene,
     con ogni umilitade e reverenza.

SCENA X

Ruben, Ioseph, Nabuch.

Ruben.   La patria nostra ha fame e carestia;

però da te, signor, noi qui veniamo
per implorare la tua cortesia.