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SCENA VII

Nilotico solo.

     Non so qual piú laudare, o la prudenza

di Ioseph Salvator, nostro prefetto,
oppur la sua benigna provvidenza.
     Quand’io considro che con l’intelletto
elio antivide allor la carestia,
che non ce n’era un minimo sospetto,
     dico che la prudenza sola sia
da ammirare in costui; quando poi vedo
come gli ha provveduto e per qual via,
     allor la provvidenza prima credo
che sia da commendare: e questo il sente
tutto l’Egitto, et io per me il concedo.
     Qual seria stato mai si diligente
come costui, che tanto grano avesse
raccolto in benefício de la gente?
     Nove anni sono a punto che concesse
a lui re Faraon la prefettura
e tutto il regno in le sue man commesse:
     di questi nove, sette ha posto cura
in far munizion tal di frumento,
che render non si pò conto o misura.
     Questi altri dui, che è stato il mancamento
di gran sopra la terra, e lui il disparte,
in modo che ciascun n’ha supplimento;
     e in questo usa tal prudenza et arte,
che cinque altri anni magri e carestiosi,
c’hanno a venir, ne aranno la sua parte.
     Tanto sono i granar diviziosi,
che a gente esterna ancor supplir porranno:
questi omini son pur maravigliosi!