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SCENA II
Siban solo.
a udir di questo vecchio il lacrimare,
e sue parole e il crudo suo lamento.
Da ieri in qua che venne a presentare
quel fiero messo del figliol la vesta,
non ha potuto mai il meschin posare.
La cenere s’ha posta in su la testa
e sotto il vestimento in su la carne
s’ha fatto d’un cilicio sopra vesta.
La spoglia del figliol non sa che farne,
ché dui contrari effetti par ne prenda:
par che a vederla piú il dolor s’incarne,
par che a vederla piú conforto renda.
Or la fugge, or l’abbraccia, or stringe, or basa
il cor d’ognun che ’l vede par ch’offenda.
Delibro star un pezzo fòr di casa!
SCENA III
Sopher Solo.
mai son posato, e mai mi poserò,
per fin che a’ soi figlioli i’ non sia giunto.
Mi sa mili’anni! e s’io li troverò,
le lacrime del padre e il gran periculo
di morte pel dolor li narrerò.
Forsi ch’intenderanno questo articulo;
mossi a pietade, ancor s’ingegneranno
di consolarlo di qualche adminiculo.