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     se grazia vedi, se potenza e onore,

tutti son tagli e punte nel tuo petto:
ogni altrui bene a te porta dolore.
     Tu sei com’un che in publico conspetto
ne vada nudo, e che ciascuno il batte:
cosí ’l ben di ciascuno è a te in dispetto.
     O come quel che ’l mal de li occhi abbatte,
che ogni raggio, splendor, colore o luce,
ogni bel lume il suo veder combatte:
     cosí a te avviene, e questo è che produce
l’odio e l’insidie, e l’altre tue sorelle,
fraude e prodizion, che morte adduce.
     E proprio fai come le canterelle,
che a le spiche ben piene e dilettose
t’attacchi e rodi, quanto piú son belle.
     Orsú, non piú: perché hanno avuto esose
la grazia e la virtú del giovinetto
li soi fratelli, e l’altre bone cose,
     l’hanno venduto: e mándami ad effetto
che ’l padre creda che ’l garzon sia morto,
per ricoprir con questo il lor difetto.
     Io li ho promesso farlo, e cosí porto
quest’amara novella. Ma io lo vedo,
che con soi servi qua si sta a diporto.
     Forsi aspetta il figliol, si com’io credo,
ma sua speranza muterassi in tòsco,
come con esso il mio parlar procedo. —
     Iacob, essendo l’aere oscuro e fosco
per il mal tempo, in su ’l far de la sera,
io ritrovai l’altr’ieri lá pel bosco
     questa vesta per terra, la qual’era,
si come vedi è ancora, insanguinata:
non so se l’è stracciata o se l’è intera.
     Vedi se fusse mai di tua brigata:
se l’èo non è de’ toi figliol, la guarda.
In questo modo a punto io l’ho trovata.