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140 rime volgari


     Abbi nel coglier tutto il tuo rispetto,
che còlti sian prima che la neve
il pome tenga in l’arbore subietto.
     Questo sol nòce tanto, e tanto è greve,
245che fa lo frutto amaro e poi lo snerva,
e l’arbor secca e fa la vita breve.
     Inteso ha’ ormai come si pianta e serva
l’arbor gentil, ch’è fra noi peregrino,
che diligenza solo lo conserva.
     250Concludo in tre versetti il mio cammino:
fa’ che li noti, e tienli ne la mente;
dirai che ai pomi aranci io sia indovino.
     «Zappa, letame et acqua primamente.
La scorza intera il ferro non offenda.
255Germini et erba fa che sia niente».
     Se ’l ciel dia vita, e terra la difenda
da li contrari venti, come è ditto,
non hai possession che piú ti renda.
     Et ora a me che tal dottrina ho scritto,
260dacché tue piante avrai cosí fornite,
non altro premio chiedo che non fitto
     amico sii, et al giardin m’invite.