Pagina:Collenuccio, Pandolfo – Operette morali, Poesie latine e volgari, 1929 – BEIC 1788337.djvu/134

128 rime volgari


     Necessaria non è, pur che t’ammante
voluntario dolor, non per lo inferno,
ma per Dio solo, con la fé constante:
     cosí non temerai del danno eterno.
65Questa è la prima porta di salute,
che ne conduce al gaudio sempiterno.
     Da questa prima guarda non si mute
tua intenzion; ma corri a la seconda
con ogni tuo vigore e tua virtute.
     70Confessa con la lingua, e nulla asconda
tua conscienza: ogni delitto e vizio
preparata, discreta, integra effonda.
     E però prima con sincer iudizio
ripensa la tua vita, e con amaro
75ricordo ogni peccato e preiudizio.
     Discorri le tue etadi tutte al paro:
puerizia, adolescenza, giovinezza,
virilitá, sì che tu sii ben chiaro:
     le tue fortune, povertá o ricchezza,
80il stato tuo. se sciolto o coniugato,
offizi et arte e onor che ’l mondo apprezza,
     le compagnie, li lochi ove sei stato;
poi del cor, de la lingua e poi de l’opre
va’ discorrendo per ciascun peccato.
     85Così pensando, il ricordar discopre
con diligenza ogni tuo errato e colpe,
e vien la luce del Signor di sopre.
     Fa’ poi che negligenza non t’incolpe:
se vòi di sacra penitenza il frutto,
90trova il bon sacerdote che ti ascolte,
     che voglia e possa, e sappia sopra il tutto;
e con discreto modo apri ’l tuo petto
con pudor santo e con parlar non brutto.
     Ma se vòi che sia integra e di suo effetto,
95guarda per negligenza o per malizia
di non lassare un minimo difetto.