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II

Responsio ad Magistratus Florentinos
ad iustitiam cohortantes

     Mova dal cielo in me sua santa luce
quella felice stella peregrina,
che la parte divina
nostra, con soi bei raggi, al ver conduce:
5mova dal cielo in me soi dolci lampi,
discenda il suo splendore,
la lingua e ’l petto avvampi
d’un vivido, suave e chiaro foco,
e diami tal vigore,
10che in questo ornato loco,
ove la mia Fiorenza intenta ascolta,
ogni ignoranza dal mio cor sia tolta!
     Quando nostra natura in prima cinse
l’immortal spirto di sì bella scorza,
15la suprema sua forza
ne la piú altiera parte ci dipinse;
e ’l mirar e ’l sentir, lo intender, quivi,
e ’l discorso e ’l ingegno,
i moti accesi e vivi,
20del libero voler l’arbitrio pose.
E per condurne al segno,
non giá di fragil cose
un tacito custode, un pio gran nume
ivi ancor pose, col perpetuo lume.
     25In parte assai piú bassa fermar volse
due ancille, anzi due fere al peggior vòlte