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118 rime volgari


Ben prego prima Quel che sopra ’l ligno
la rabbia estinse de l'orribil angue,
che del suo chiaro sangue
100me asperga e mondi, placido e benigno:
attenda sua pietade,
non del mio fragil stato il van discorso,
che sotto il peso de le colpe asconde
caduca, arida fronde.
105Con amaro dolor chiedo soccorso;
sua infinita bontá mie’ errori copra:
de le sue man son opra.
Fida ministra poi di sua bontade,
leva suavemente ’l fatal crine,
110et al celeste fine
apri le sacrosante aurate porte,
cara, opportuna e desiata Morte.
     Canzon, costante e altera, umil ma forte,
col Tesbite n’andrai, con quel da Tarso:
115quel Signor prega e adora,
che, per non esser di sua grazia scarso,
dolce e bella morendo fe’ la Morte.