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in Asia un grandissimo fatto d’arme con l’imperatore di Constantinopoli chiamato Romano Diogene, lo ruppe e dissipò il suo esercito e occupò l’Asia e la Soria. Et esso Romano fece prigione e qualunque volta facea consiglio con li suoi baroni, 10 teneva prostrato in terra innanzi a sé e uno de li piedi suoi 11 tenea sopra la gola, per magnificenza: la qual cosa avendo fatto piú giorni, in fine lo liberò. Ma tornato che fu a Constantinopoli, li greci indignati di si vile imperatore li cavorno li occhi e de l’imperio lo deposeno.

Poi in quattro lochi pose Belzetto quattro suoi capitani per difensione e tutela de le provincie che avea preso: a Solimano suo nepote diede la Turchia, come per un confine et un muro tra l’imperio e li persiani; a Ducato consegnò Damasco contra il Califo di Egitto, se qualche movimento da quella banda si eccitasse; in Antiochia mise Ansich turco; in Aleppo pose Assagur. Occupati questi lochi principali e debilitati li greci, li fu poi facile occupare il Ponto, la Cappadocia e la Bitinia, la Frigia e la Pisidia e l’Asia e la Caria e la Pamfilia e tutte quelle provincie che oggidí si chiamano per un nome Turchia, e Anatolia da’ greci: che tengono per lunghezza, da la Cilicia sino al braccio di San Giorgio a l’incontro di Constantinopoli, trenta giornate, e per larghezza in alcun loco dieci e in alcun loco quindici. Circa dieci anni dappoi, li principi cristiani passorno a la recuperazione de la cittá santa e a lo esterminio de la setta maumettana; et allora cominciò molto a diffondersi per l’Europa e intendersi in Italia il nome de’ turchi, perché essendo l’una e l’altra nazione, turchi e saracini, uniti insieme a la comune difesa, gran battaglie feceno li’ nostri con loro e gran rotte li detterno. Et è manifesto questo, che quasi tutti li loro capitani furono turchi, e poi il Saladino ancora, uomo valorosissimo, il quale primo ebbe l’imperio de la Soria e de l’Egitto, fu turco, secondo che tutti li scrittori consentono. Dappoi la guerra cristiana e la espulsione de’ nostri di Terra Santa, i saracini furono sempre in total servitú de’ turchi insino al di d’oggi, onde niun saracino può piú avere magistrato