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mandò subito a Genova Giovanni figliuolo di Renato, il quale entrato ne la terra e ben veduto, ne ebbe il dominio libero insieme col Castelletto e tutte le altre fortezze; e ben riparato il porto con travature e catene contra l’armata di Alfonso, col consiglio e aiuto di Pierino a la custodia de la terra attendeva. Alfonso venti navi ben fornite e dieci galeazze, le quali aveva in Portofino sotto Bernardo Villamarina suo capitano, le fece stare in áncora poco lontano a l’incontra del porto di Genova, e ingrossò l’esercito da terra sotto Palermo napolitano; e avendo in questo modo aspramente cominciato a stringere l’assedio di Genova, era comune opinione che da la vittoria molto lontano non fusse, se l’ultimo fine de le cose umane sopraggiunto non fusse. Imperocché infermato da febre circa il fine di giugno, né pretermettendo per questo tutte le provvisioni necessarie a la impresa, al fin vinto da la infermitá, il primo di di luglio, benché dicono alcuni a’ 27 di giugno, ne l’anno 1458 fini sua vita, l’anno LXVI de la etá sua, avendone regnato nel reame di Napoli ventidui: lasciando successori dappo’ sé, ne li regni di Aragona e di Sicilia don Giovanni suo fratello, e nel regno di Napoli suo figliuolo Fernando.

Merita la eccellente virtú di tanto re, poi che di lui le cose pertinenti a l’intento nostro del regno napolitano abbiamo trascorso, che un breve epilogo de la sua vita facciamo, per il quale quelli che queste nostre cose leggeranno possino intendere Alfonso I non di un sol regno di Napoli, ma di molti regni esser stato degnissimo, e li regni da lui posseduti esser stati di gran lunga minori che ’l suo possessore.

Atanarico, re de li goti occidentali detti viscigoti, esser stato primo autore de li regni di Spagna e de la famiglia che oggi quelli regni possiede, per consenso di tutti li istorici è notissimo. Giovanni, primo di questo nome re di Castiglia, ottuagesimo re dappo’ Atanarico, cominciò a regnare ne li anni del Signore 1379, e di Eleanora, figliuola di Piero re di Aragona, ebbe dui soli figliuoli, Enrico e Fernando, i quali, per suoi eccellenti costumi, furono detti in quelli tempi dui lumi-