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miseno a sacco tutta la sua roba e gioie e tesoro, poi per ricoprire il loro peccato tolseno Roggero suo maggior figliuolo e lo elesseno suo re e lo feciono cavalcare e correre la terra, e il popolo andava gridando: — Viva viva il Roggero, mòra mòra il re Guglielmo che ha posto scandalo nel regno. — E cosi lo miseno nel palazzo regale.

Roggero adunque figliuolo di Guglielmo, fatto signore e re, vivente il padre, dal popolo di Palermo, pochi giorni durò; imperocché il popolo vario e mutabile, pentito de l’errore o forse temendo che ’1 figliuolo non vendicasse la ingiuria del padre, fece nuova deliberazione di deponere Roggero, e cosi corseno al palazzo, il quale trovando serrato cominciorno a combattere. Roggero sentendo il tumulto si volse affacciare ad una finestra del palazzo che era ad una torre detta de* Pisani, e per disgrazia li fu con un verrettone passata la testa per l’occhio e di quella ferita mori; onde il popolo e li baroni tutti, inteneriti del caso de l’infelice giovine e mossi a compassione del meschino Guglielmo, che aveva veduto il figliuolo si miserabilmente morto e sé in prigione, deliberorno riponerlo in stato, e cosi cavatolo di carcere fu da’ baroni nel regno restituito.

Riposto in stato Guglielmo, li baroni stimolati da la coscienza del fallo commesso contra il loro re, dubitando di vendetta, tutti si ridusseno a le loro terre e castelle e si feceno forti, in modo che sempre tutto il rimanente de la vita di Guglielmo tutto quel regno stette infermo di rebellione e di divisione e di vendetta, e fecesi molto sangue. E tra li altri fu punito messer Matteo Bonello, il quale di sua mano ammazzò l’ammiraglio di Sicilia, gran consiglierò e collaterale del re; e nel tempo di queste rebellioni e sospetti fu fatto il castello di Capuana in Napoli, rinnovato poi da Carlo I d’Angiò, e il castel de l’Ovo, e perché furono edificati da normanni, però buon tempo l’uno e l’altro fu chiamata Normandia. Finalmente mori Guglielmo II in Palermo, essendo stato anni quindici nel regno; e benché fusse bello di persona e gagliardo e vittorioso, nondimeno fu in sua vita mal fortunato