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abbate di Chiaravalle, il quale fu poi santificato, Emanuele 11 imperatore constantinopolitano con la usata perfidia greca si portò male con Lodovico re e con li altri cristiani che lo seguitavano; il perché Roggero deliberò al tutto farne vendetta e con l’armata, la quale con vittoria aveva menata di Africa, prese per battaglia Corfú, cittá ne l’isola del medesimo nome, e Corinto nel Peloponneso e Tebe in Beozia e Negroponte in Euboia e misele a sacco. E deliberando di andare a Constantinopoli, intese che i veneziani avevano fuora del golfo Adriatico un’armata di sessanta galee con Piero Polano lor duce a favore di Emanuele. Per la qual cosa voltandosi a man dritta a le marine di Asia per far danno a li infedeli e per aiutare li cristiani di Soria, trovò che Lodovico re di Francia, partendosi dal porto di San Simeone di Antiochia per andare in Terrasanta, era stato preso da’ saracini: onde Roggero virilmente investendo l’armata loro li ruppe e riscosse il re Lodovico, il quale con molta letizia e reverenza a salvamento a loppa, cioè al Zaffo, condusse. E lá lasciatolo, avendo inteso che l’armata veneziana andava racquistando li lochi dei greci presi da lui e lasciati senza guardia, andò con l’armata a Constantinopoli e prese e bruciò li borghi innanzi a li occhi di Emanuele, e diede la battaglia al palazzo imperiale; e non potendolo espugnare, andò tonto innanzi, che di sua mano volse cogliere de le poma, del suo giardino per dimostrazione e gloria de la sua fortezza. Saziato al fine di molti danni e vergogne fatte al perfido Emanuele, tornando nel regno si scontrò ne l’armata greca e veneziana insieme congiunte, con le quali venuto a le mani, perse diciannove galee de le sue e infine a salvamento in Italia si condusse. Poi passato in Sicilia, mori a Palermo di etá di cinquantanove anni, essendone stato ventiquattro signore, e ne la chiesa maggiore di Palermo onoratamente fu sepolto ne li anni di Cristo 1154.

Fu Roggero uomo di gran statura e grosso di persona, con volto leonino e voce rauca, in pubblico severo, in privato umanissimo, di sottile ingegno in ogni cosa, industrioso